Seconda parte

I PERSONAGGI

 

Vediamo un attimo di capire dove eravamo rimasti coi nostri eroi ... e chi o cosa sono diventati i nostri eroi.

 

Alberto = Geego-Gin = twi’lek – soldier = le qualità da leader si mostrano sempre più spesso, rimanendo comunque ancora in secondo piano; manifesta interessa sempre crescente sugli jedi, la Forza e tutto quello che gli ruota attorno.
Matteo = Highbecca = wookie – scout / soldier = conoscenze meccaniche in continuo aumento; rappresenta il “buonsenso del gruppo”; si dimostra un ottimo combattente ed un valido pilota.
Arturo = Jere Mee Kohlson = jawas – scoundrel = se da un lato le sue conoscenze di meccanica si dimostrano sempre all’altezza della situazione, dall’altro il suo cinismo e la sua fame di “crediti” lo pongono un po’ più in disaccordo col resto del gruppo.
Beppe = Hope = human – jedi = continua a potenziare la sua Forza ed a migliorare l’uso delle sue tecniche: il giovane jedi… l’allievo… stà crescendo.
Luca = Paul Waterflyer = human – jedi = la sua fede nella Forza si rafforza, ma crescono anche le domande che il vecchio jedi si pone… l’incontro col maestro twi’lek lo ha cambiato… adesso comincia a crescere anche lui: le sua abilità spaziano sempre di più.
 

Diario:

GIORNO 50 (Pomeriggio): SI LAVORA E SI FATICA.


Siamo sempre su Ceti VI.
I nostri eroi sono ancora divisi: mentre i due jedi si medicano le ferite in seguito al violento addestramento del mattino (il combattimento “vero” contro il maestro twi’lek), i tre “tecnici” si dedicano ad attività che sono loro più congegnali: Geego-Gin continua ad esaminare i dati recuperati dal computer della navetta imperiale; Jere Mee Kohlson si dedica alla riparazione delle armature (per quanto possibile); ed Highbecca si concentra nella realizzazione di una poltrona da pilota per la loro navetta, più consona alle sue dimensioni.

 

Il tempo trascorre così serenamente e solo a sera, poco prima di concedersi il meritato riposo, i tre ripensano allo stato in cui hanno ritrovato la navetta e pensano di chiedere spiegazioni al vecchio maestro jedi. Il colloquio non porta molte novità, se non che i danni che il vecchio twi’lek asserisce di aver causato alla navetta sono molto minori rispetto a quelli riscontrati dai nostri tre esploratori.
Con un po’ di pensieri tutti optano per una notte di buon riposo.

 

GIORNO 51: RITORNO ALLA NAVETTA.


Svegli di buon’ora i tre tecnici decidono di tornare a dare un’occhiata alla navetta imperiale abbandonata; hanno due obbiettivi, per prima cosa vogliono recuperare altri pezzi di ricambio e/o parti comunque utilizzabili della navetta (una torretta laser intatta fa gola a tutti); seconda cosa, vogliono compiere qualche indagine/osservazione in più, per rispondere alla domanda che è balenata improvvisamente nelle loro menti: “… ma che diavolo ci faceva un droide di quella potenza, ancora attivo, chiuso nella stiva?

 

Tornati velocemente presso la i rottami della nave imperiale, si ricomincia. Una veloce analisi della situazione e della nave indica a Jere Mee Kohlson che tentare un recupero dei missili potrebbe essere troppo pericoloso: “… meglio pensare alla torretta”.
Così, mentre lo jawas ed il wookie impiegano circa 8 ore a smontare e caricare sulla loro nave la nuova torretta (ci vorrà molto più tempo per rimontarla, e sarà possibile solo in un hangar attrezzato), il giovane twi’lek si dedica alla ricerca di tracce e nuove informazioni: ricerca che però non dà esiti se non la convinzione che la mancanza di qualsiasi segno/oggetto che possa testimoniare una battaglia (pur dopo dieci anni) sia quantomeno strana.

È quasi ora di tornare “alla base” quando il piccolo jawas decide che forse è il caso di dare ancora un’occhiata al droide distrutto solo due giorni prima … due braccia (o meglio braccia-fucile del valore approssimativo di 10000 crediti – nuove) sembrano ancora in buono stato ed il piccolo tuttofare non si lascia sfuggire l’occasione di mettersele in saccoccia … anche il processore del droide non sembra particolarmente danneggiato quindi Geego-Gin lo reclama per provare a recuperarne qualche dato interessante.

 

È il tramonto quando i tre ritornano alla casa del vecchio jedi. Qui ritrovano i loro due compagni umani stremati dagli allenamenti del vecchio twi’lek e la serata passa tranquilla con poche chiacchiere e molti pensieri.

 

GIORNI 52 – 53: ULTIME INDAGINI ED ULTIMI ALLENAMENTI.


La permanenza su ceti VI volge al termine ed i nostri eroi passano i loro ultimi giorni sul pianeta ancora impegnati nelle loro diverse attività. I due jedi continuano ad allenarsi. Lo wookie si prende cura della navetta facendo tutte le piccole riparazioni che è in grado di fare con gli strumenti di cui dispone e nel tempo di cui dispone. Il jawas si dedica sia a ripulire i pezzi del droide appena recuperati, sia a riparare le armature sue e dei suoi compagni (che non erano ancora completamente efficienti). Il twi’lek passa il tempo a studiare la programmazione del droide abbattuto pochi giorni prima (giorno 49) arrivando a scoprire poche ma interessanti notizie:
1. il droide è di proprietà del tenente Karen Kaal delle truppe imperiali.
2. il droide è stato programmato dal tenente Karen Kaal in persona.
3. la programmazione è molto semplice “se qualcuno tenta di forzare o sfondare le porte della stiva, aprire il fuoco ed annientarlo”.
4. il droide è programmato per reagire ai comandi vocali dati solo dal tenente Karen Kaal.
5. nella memoria del droide sono nascosti una serie di pacchetti di dati codificati (devono essere decrittati) estranei alla programmazione.


Insomma, due giorni impegnativi tra addestramenti, ricerche e chiacchierate amichevoli … Alla fine, mentre i cinque eroi cominciano ad abituarsi alle giornate di 30 ore di questio grande pianeta verde, tutti si rendono conto che il pianeta “… è qualcosa di più … è quasi un essere vivente lui stesso …” e di questo (e di altro) parlano spensieratamente col vecchio twi’lek.

GIORNO 54: PARTENZA VERSO CETI II


Un breve saluto al vecchio maestro e la conferma delle sue intenzioni nei confronti della ribellione e del suo vecchio amico (il generale Tarth) – il vecchio jedi non li seguirà … non se la sente … non ancora.

 

E finalmente … PARTENZA!

Un volo comodo e piacevole (circa nove ore) ed il piccolo e brullo Ceti II è in vista: una palla di roccia bucherellata qua e là di crateri da impatto meteoritico, il piano equatoriale molto inclinato rispetto all’asse di rivoluzione (circa 40°), unica particolarità: un sottile e curioso anello di asteroidi sul piano equatoriale …

 

 

Geego-Gin si dà da fare con i computer di bordo e comincia una prima analisi a lungo raggio:
• Niente atmosfera.
• Qualcosa disturba le frequenze radio rendendole praticamente inservibili; ed influisce negativamente anche sulla strumentazione di bordo.
• Gli anelli sono composti da asteroidi di piccoli dimensioni (al massimo un paio di metri di raggio) e almeno la metà del materiale è metallico.
• Sulla superfice si registra un “ammasso metallico” in posizione equatoriale.

Mentre il twi’lek sta per dire che quell’ammasso metallico sul pianeta potrebbe essere la base che cercano, due missili partono da un punto nell’anello di asteroidi: il primo esplode nell’anello scontrandosi con qualcosa; il secondo esplode lontano dalla nave mancando il bersaglio (anche grazie ad una bella manovra di Highbecca).

 

Comincia sotto questi auspici l’avvicinamento alla presunta base … la strada sembra essere quella giusta dato che una salva di laser si abbatte sulla navetta: degli oltre venti colpi sparati da “qualcosa” nascosto tra gli asteroidi solo quattro sono abbastanza precisi da impensierire i nostri eroi e grazie all’abilità di pilota dello wookie solo due vanno a segno causando, per la verità, poco più che un graffio alla navetta.

 

 

Si prosegue … in rotta verso la presunta base …


30000 metri…

 


20000 metri…


10000 metri…

 


In un cratere si comincia a distinguere quello che sembra un grosso portello di accesso: la base è sotterranea (proprio come aveva ipotizzato il generale Tarth).


8000 metri…

 


6000 metri…


3000 metri…

 


Il portellone si apre ed una serie di luci indica la via ai nostri eroi … “Siamo attesi?” chiede ironicamente il jawas … “Mmmmmm … mi sarei aspettato un raggio traente” risponde lo wookie seriamente preoccupato ... e continua “Entriamo?

 

Dopo qualche istante di esitazione, “Entriamo!” sentenzia Geego-Gin.

 

La manovra non è facile ma Highbecca è sufficientemente capace da evitare danni alla nave … pochi minuti lungo un tunnel oscuro ed ecco che la nave atterra in un grosso hangar … buio … desolato … nessuno in vista … solo navette imperiali danneggiate (quattro tie-fighter).

Il portellone d’accesso si chiude e l’hangar comincia a pressurizzarsi … in un paio d’ore sarà pieno d’aria ed i nostri eroi potranno scendere a dare un’occhiata.

 

 

GIORNO 54: LA BASE SEGRETA


Sono passate dodici ore dalla partenza da ceti VI. I nostri eroi sono stanchi ma decisi a sbrigarsi con le ricerche e con l’esplorazione della base segreta. “Un piccolo sforzo e sarà tutto finito … riposeremo quando saremo in hyperdrive per tornare a casa …” mormora tra se e se lo wookie.

 

Comincia l’esplorazione …

L’hangar ha tre porte: due laterali (che probabilmente conducono ad altri hangar) ed una centrale che conduce verso il cuore della base segreta … i nostri eroi cominciano da lì …

Si muovono in quattro: i tre tecnici ed Hope … Paul rimane di guardia sulla navetta. Geego-Gin si avvicina al pannello di controllo della porta … una rapida occhiata … la porta è aperta … basta premere un pulsante … “… alla faccia della sicurezza”. La porta scivola silenziosa sparendo nelle pareti metalliche dalla base; dietro di essa un’altra porta identica: “… ma certo … una doppia porta di sicurezza per evitare depressurizzazioni involontarie”. Dietro la seconda porta un breve corridoio (una ventina di metri) e le prime avvisaglie di qualcosa che non va: il corridoio è malamente illuminato da pochi neon malfunzionanti; sul soffitto uno squarcio lungo oltre 12 metri che è arrivato a mettere a nudo la roccia nascosta dalle paratie metalliche e che è la causa del malfunzionamento delle luci … in fondo un’altra porta.

 

 

La nuova porta si apre rivelando ai nostri quattro eroi la scena di un massacro: una piccola stanza ottagonale con quattro porte (compresa quella da cui sono giunti i nostri eroi); al centro quello che rimane dei cadaveri parzialmente decomposti di due trooper imperiali (morti da circa una settimana stando alle osservazioni del twi’lek), sono stati fatti a pezzi con crudeltà e non abbattuti da una semplice scarica di blaster; in terra e sulla pareti un lago di sangue … e le impronte di stivaletti militari.

Un buon colpo d’occhio porta i nostri eroi a notare che le porte sono dotate di segnali che indicano cosa vi si può trovare oltre: l’infermeria ed i laboratori a sinistra; l’officina al centro; gli alloggi del personale a destra.  I quattro ribelli optano per cominciare subito dalla infermeria e dai laboratori … la porta si apre facilmente … un altro corridoio sporco di sangue … un altro bivio … l’infermeria a sinistra, i laboratori a destra.
Cominciamo dall’infermeria …” suggerisce il twi’lek aprendone la porta. La stanza è illuminata; le attrezzature sembrano in buono stato (dei tre bacta-tank due sono danneggiati mentre il terzo sembra pienamente operativo); sul lato sinistro due stanze pressurizzate le luci dentro sono spente. Geego-Gin si mette al terminale … non ne ricava molto ma riesce ad accendere le luci nelle due stanzette chiuse ed a scoprire che delle tre persone “legate a letto” dentro una delle stanzette due sono morte ed una ha solo deboli segni vitali.
Che ne facciamo di … quello?” chiede il twi’lek indicando il moribondo … la risposta degli altri non arriva finchè Jere Mee Kohlson decide di rompere il silenzio: “Andiamo avanti … torneremo dopo, eventualmente, a prenderlo o a vedere se sia possibile fare qualcosa per lui … se ha resistito finora non vedo perché dovrebbe morire proprio adesso ...”. Gli altri non sono molto convinti … ma accettano comunque. Si passa così al laboratorio composto da due stanze che messe assieme formano un quadrato: nella prima una serie di terminali di computer (per accedervi pare servano una tessera magnetica ed una password – che ovviamente i nostri eroi non hanno); nella seconda, più grande, vari piccoli banchi di laboratorio per analisi chimiche o per la creazione di piccoli congegni meccanici di precisione o per l’assemblaggio di droidi.

 

Buongiorno a voi … chiunque voi siate” declama una voce metallica … “Posso forse esservi d’aiuto?” continua … Stupiti i nostri eroi si guardano in giro per un po’ prima di rendersi conto che la voce appartiene alla testa di un droide che li fissa da un banchetto pieno di pezzi …
Vinto lo stupore iniziale Geego-Gin comincia a chiacchierare col droide (attivato da poco più di 3000 ore) e riesce con un po’ pazienza ad ottenere qualche informazione: “… fino a circa una settimana fa tutto era a posto e non si registravano problemi … dopodichè gli scienziati che frequentavano il laboratorio sono scomparsi … da quel momento in poi il droide ha sentito solo spari ed urla per qualche giorno … poi più nulla, salvo uno strano sibilo, fino all’atterraggio della navetta ...”.

 

Per ora meglio lasciare tutto come stà …” commenta il twi’lek … “E poi ci servono una tessera magnetica ed una password per accedere ai computer …” la ricerca riprende … i quattro eroi si dirigono verso gli alloggi.

 

Di nuovo attraverso l’ottagono insanguinato … poi un nuovo piccolo corridoio, anche qui segni di distruzione e squarci nelle pareti … la porta in fondo è bloccata e tocca al possente wookie forzarla nonostante la pioggia di scintille. Oltre la porta bloccata altre tracce di lotta ed un bivio: i dormitori/alloggi a sinistra e la mensa/cucina a sinistra … Nonostante il twi’lek avverta il rumore di una porta che “sbatte di continuo” provenire dalla zona della mensa, i nostri quattro eroi decidono di dare un’occhiata al dormitorio: un lungo corridoio buio, quattro porte sulla sinistra, solo l’ultima è aperta e da dentro fuoriesce parecchia luce tremolante (come di un fuoco) che si spande nel corridoio … Passando davanti alla prima porta il twi’lek è convinto di sentire un rumore dietro di essa… i nostri eroi la aprono … e solo Geego-Gin ha il tempo per vedere due occhi gialli che lo fissano dal buio e poi scompaiono “dentro la parete” ...

 

 Autosuggestione? Forse … ma forse no!

 

In breve vengono controllate le prime tre stanze … due appartengono a soldati, una a “civili”… vi si trova ben poco: un po’ di cadaveri, qualche oggetto personale e poco più … Nell’ultima stanza il calore è insopportabile … solo dando un’occhiata si nota al suo interno una massa incandescente che ha bruciato tutto quello che c’era nelle sue vicinanze … compresi i resti di almeno otto corpi.

Insomma ancora nulla.

 

Mentre i nostri quattro eroi ritornano verso la mensa si trovano davanti una soldatessa, l’armatura molto danneggiata, un braccio fasciato, un fucile … “Giù quell’arma!” tuona Geego-Gin … con grossa sorpresa del nostro twi'lek, lei obbedisce prontamente e replica “Per l’amor di Dio … portateci via di qui … chiunque voi siate portateci via di qui … anche se foste ribelli non mi interessa … l’importante è che ci portiate via di qui … presto!

 

Il twi’lek è sorpreso, ma lo sguardo terrorizzato della soldatessa sembra sincero. Ritiratisi tutti nella mensa i nostri eroi scoprono che i sopravvissuti sono solo tre: la soldatessa e due scienziati (uno gravemente ferito) … ne segue un breve scambio di battute tra i quattro ribelli ed i tre sopravvissuti; dalla discussione emergono dettagli inquietanti:
• Tutto andava bene alla base fino all’arrivo di una nuova squadra di ricercatori (circa due mesi fa) con una nuova ricerca segreta ordinata dall’imperatore in persona.
• Tutto poi sembrava normale a parte un po’ di disturbi nelle comunicazioni radio e ad altre apparecchiature elettroniche.
• Da circa quindici giorni soldati e scienziati hanno cominciato a sentirsi male ed a dare segni di follia.
• La situazione è peggiorata da circa una settimana quando i soldati hanno cominciato a spararsi l’un l’altro e, contemporaneamente, è apparsa la creatura/fantasma che ha cominciato a mietere vittime.
• Dopo aver ucciso otto o più persone la creatura le ha ammucchiate nell’ultima stanza del dormitorio, probabilmente con l’intenzione di mangiarseli, ma la soldatessa ha provato ad attaccarla con una potente granata incendiaria (realizzata come prototipo grazie all’aiuto dei due scienziati sopravvissuti)… la granata non ha fatto molto effetto sul mostro, ma questo non si è mai fatto vedere da loro nascosti nella mensa e la granata sta ancora bruciando.
• Uno dei due scienziati fornisce al twi’lek scheda magnetica e password per accedere al computer.

 

 

Il gruppo si divide di nuovo: Hope ed Highbecca restano coi tre imperiali sopravvissuti "per difenderli in caso di pericolo”; Geego-Gin e Jere Mee Kohlson tornano al laboratorio per analizzare ancora una volta i computer. Usando la scheda magnetica e la password fornite dallo scienziato il twi’lek accede alla memoria dei computer … comincia a cercare registrazioni di sicurezza o qualcosa di simile … le trova e comincia a cercare.

Risultato: si vede una figura umanoide, coperta da un mantello nero e con un “artiglio che sembrava avvolto dalle fiamme” che si aggira nei corridoi della base nell’ultima settimana e che aggredisce alcuni trooper … i colpi di blaster sparati dai poverini sembrano essere del tutto inefficaci: attraversano la “creatura” e finiscono per colpire gli alleati!

GIORNO 54: LA STANCHEZZA SI FA STRADA.


I nostri eroi ormai sono stremati … sono più di cinque ore che si aggirano per la base segreta e la mancanza di sonno si fa sentire; così su pressione dello wookie decidono di dormire un po’. Hope ritorna alla navetta; poco dopo Paul si ricongiunge agli altri che decidono di passare la notte accampandosi assieme ai sopravvissuti in quella che era la mensa della base. NdSM: vai a sapere perchè non sono andati tutti a nanna al sicuro sulla navetta!

 

 

GIORNO 55: INCUBI.


La notte di sonno ha portato più incubi che altro. Nessuno ha dormito bene … né i nostri eroi, né i tre superstiti; ma un nuovo giorno si affaccia ed è ora di mettersi al lavoro. Geego-Gin spinge per dedicarsi ai computer e cercare ciò per cui sono venuti qui “… dobbiamo completare la nostra missione alla svelta … recuperiamo i piani … saliamo sulla navetta e filiamo alla velocità della luce …”. Nessuno obbietta … nessuno si chiede cosa si debba fare coi tre imperiali superstiti … quindi si procede.

Ci vogliono circa 90 minuti al twi’lek per accedere completamente al computer centrale della base (nonostante stia comunque usando la scheda magnetica e la password fornitegli da uno dei sopravvissuti) … una volta dentro trovare il progetto che cercano è più semplice. Per “scaricarlo sul portatile”, invece, ci vogliono altre quattro ore … ma il lavoro va fatto bene …

 

 

Quattro ore … i nostri eroi attendono … un po’ discutendo su cosa fare dei tre superstiti,  un po’ parlando del “malato” rinchiuso in infermeria, un po’ tremando, ancora sopraffatti da un latente senso di paura … lo stesso senso di paura che li ha fatti dormire male.

 

Il tempo passa, il nervosismo aumenta … ed anche la paura.

 

 

Finalmente il download è completato … ora bisogna davvero decidere il da farsi!

 

Alla fine i nostri eroi decidono di andarsene alla svelta … mentre stanno decidendo i dettagli un rumore (un metallico CLUNK) proveniente dai corridoi attira l’attenzione di Highbecca … la tensione sale … il twi’lek si sbriga ad accedere nuovamente ai computer ed a sfruttare le telecamere di sorveglianza per spiare la base: uno dei portelli dello snodo del corridoio è danneggiato: “… e non era così quando siamo passati lì quattro ore fa …” esclama stupito Geego-Gin. “Andiamo a controllare!” ribatte il vecchio jedi … sensazioni di catastrofe incombente gli corrono lungo la schiena.

 

Il gruppo si muove … raggiunge il piccolo ottagono (lo snodo del corridoio) … Paul fa in tempo a notare un sagoma scura che passa attraverso le porte che conducono all’officina … “è una illusione” commentano gli altri! Ma Paul non ci sta e trova anche una traccia … labile, ma pur sempre reale. Peccato che gli altri continuino a non credergli …
Highbecca prova a guardare attraverso il nuovo squarcio nella porta … dall’altra parte un nuovo lungo corridoio … ed una sagoma scura che passa attraverso la porta all’altro capo del corridoio … a questo punto sono in due ad “averlo visto”… la tensione aumenta.

 

Geego-Gin prende in mano la situazione: “Muoviamoci … andiamo via di qui … e alla svelta …” ma non fa in tempo a finire la frase che il suono lontano di un’esplosione nell’hangar delle navette attira l’attenzione del gruppo. Una corsa verso l’hangar col terrore di vedere la loro nave fatta a pezzi … ma non è così … è stata fatta saltare una delle porte laterali dell’hangar … dall’altra parte altri tie-fighter smontati … Hope non ha visto nulla … ha solo sentito l’esplosione …

 

La situazione peggiora e la tensione continua ad aumentare … Hope si ritira sulla navetta … non si sente bene … non si regge in piedi. Gli altri devono decide il da farsi.

 

Il gruppo si divide … mentre il jawas e lo wookie restano alla navetta per evitare che qualcuno o qualcosa la danneggi, il vecchio jedi ed il twi’lek corrono verso la mensa per recuperare i tre sopravvissuti. Dopo le ultime esplosioni non è facile convincerli a lasciare il loro rifugio … ma la tentazione di poter fuggire su una navetta è forte.

 

 

Passano circa cinque minuti …

 

All’improvviso la porta dell’hangar si apre e ne appaiono Paul e Geego-Gin coperti di sangue e con un’espressione grave: “… una strage … sono morti tutti … hanno cominciato a spararsi tra loro … poi c’è stata un’esplosione e noi ci siamo ritrovati coperti di sangue e pezzi di persone …” sono le poche parole che escono dalla bocca del twi’lek … lo jedi sta indietro … lo sguardo fisso a terra … sotto shock.
Jere Mee Kohlson si fa avanti e si avvicina preoccupato … lo wookie invece si dimostra più sospettoso: i suoi istinti lo mettono in guardia. I due tecnici si avvicinano al twi’lek “…meglio controllare un’ultima volta il malato in infermeria … non vorrete mica lasciarlo qui?” sono le parole provocatorie che il wookie indirizza ai suoi compagni sotto shock … il jedi non risponde … il twi’lek fa un cenno di assenso e si avvia lentamente verso le porte dell’hangar. Non appena il jawas e il wookie sono al fianco di Geego-Gin un lampo rosso balena davanti al piccolo Jere Mee Kohlson … e l’illusione cade … (in questo preciso istante il vero Paul, che sta ancora parlando coi superstiti, sente un tremito nella forza che lo mette in allarme … e rende il vero Geego-Gin partecipe delle sue sensazioni di pericolo … I due cominciano a muoversi verso l’hangar).


L’uomo vicino ai nostri due eroi non è più il twi’lek compagno di avventure … Si tratta di un nuovo nemico: un umanoide, vestito di scuro e con una curiosa lightsaber rossa a forma di artiglio … Comincia un nuovo combattimento … due contro uno …
I nostri due eroi si distanziano e cominciano a prendere di mira con fucili e pistole laser il nuovo avversario … questo strano jedi (perché tale è) si concentra sul piccolo jawas e sebbene subisca un paio di colpi, usa la sua strana lightsaber per pararne alcuni …
In pochi secondi bastano un paio di fendenti d’artiglio ed il jawas è a terra privo di sensi ... ad un passo dalla morte …
Il jedi in nero sta per dedicarsi allo wookie quando la porta dell’hangar si apre e la presenza di uno jedi attira la sua attenzione … un nuovo e migliore bersaglio si presenta a questo pericoloso nemico.

 

 

Il jedi in nero si dirige velocemente verso Paul esponendosi così alle granate lanciate da Geego-Gin … lo scontro tra i due jedi a colpi di Forza inizia ed infuria con uno sfoggio di tecniche … il nuovo nemico attinge al lato oscuro … questo diventa evidente quando un fulmine di Forza maligna colpisce il malcapitato jedi ribelle. Lo scontro tra jedi continua ed alle “magie” di Paul si affiancano i colpi di blaster (un po’ imprecisi per la verità) dello wookie e del twi’lek.

Dopo pochi istanti anche Paul deve soccombere alla rabbia che guida i colpi dello jedi oscuro … il prossimo bersaglio sembra essere Geego-Gin, il quale nel frattempo si è allontanato e si prepara a lanciare un missile contro il nemico … appena l’uomo in nero si allontana da Paul (secondo eroe a terra in un lago di sangue) parte il colpo … ma la mira è sbagliata … il nemico si avvicina … ed il twi’lek con aria disperata impugna un granata, strappa la spoletta … e si getta contro il jedi oscuro.

 

 

KABOOM…

 

Il nemico è gravemente ferito …

 

Geego-Gin è a terra …

Highbecca si ritrova da solo a fronteggiare la minaccia oscura … e comincia a sparare come meglio non potrebbe … Istinti, rabbia, paura … tutto aiuta in questa circostanza … Il jedi oscuro si avvicina minaccioso, pochi passi e sarà corpo a corpo … “O la va o la spacca” è il grido wookie: un colpo parte; un colpo sparato con una precisione che non si vedeva da tempo … il colpo arriva dritto sulla faccia del nemico … il jedi oscuro cade a terra … morto!

 

Ma non c’è tempo per rifiatare …

Una strana ombra si stacca dal cadavere dello jedi oscuro e comincia ad avvicinarsi lentamente a Paul, ancora incosciente … Highbecca apre ancora il fuoco … una, due, tre volte … ma niente da fare … l’ombra sembra non subire danni dai colpi a segno. L’ombra si insinua nel corpo di Paul … il vecchio jedi si rialza in piedi … ma dopo un attimo … la stessa ombra fuoriesce dal corpo del nostro eroe, che ricade a terra nuovamente incosciente, per svanire definitivamente con uno straziante urlo disumano.

 

La battaglia è finita!

Lo wookie è l’unico rimasto in piedi … I tre superstiti arrivano solo adesso all’hangar … e grazie al loro intervento è possibile medicare un minimo i nostri eroi caduti … Solo lo jawas si riprende … così Highbecca si impone decidendo di tornare tutti alla mensa e di riposare lì … per prendersi cura dei due feriti. NdSM: solo Highbecca sa perché ha deciso di tornare alla mensa preferendola alla sua navetta! Il resto della giornata passa abbastanza tranquillo … senza avvenimenti … lasciando ai nostri eroi il tempo di prendersi cura dei feriti e di recuperare l’equipaggiamento che lo jedi oscuro aveva con se.

 

 

GIORNO 56: IL LABORATORIO SEGRETO.


È passata un’altra notte di riposo … poco riposo! I nostri eroi si riprendono un minimo; ma solo lo jawas ed il wookie si azzardano a dare un’occhiata alla parte mancante della base segreta: una sala riunioni (con altri due cadaveri di imperiali), l’officina con annesso laboratorio di meccanica, un hangar per l’assemblaggio di navette di piccole dimensioni (al piano di sopra) ed uno strano laboratorio con apparecchiature mediche (al piano di sotto – qui ci sono altri quattro cadaveri di imperiali).
 

GIORNO 56: CHIRURGIA DI EMERGENZA.


Facciamo un passo indietro, allo scontro col presunto sith: ad un tratto Geego-Gin con aria disperata impugna un granata, strappa la spoletta e si getta contro il jedi oscuro. La granata esplode andando a ferire gravemente il nemico ma lasciando il twi’lek a terra, gravemente ferito e senza più l’avambraccio destro. Le prime cure che gli vengono prestate fermano (almeno un po’) l’emorragia; ma la ferita è veramente grave …

 

Torniamo al presente: ai nostri eroi bastano pochi minuti del nuovo giorno per rendersi conto che Geego-Gin resta in fin di vita per la grave ferita al braccio; i primi tentativi di fermare la perdita di sangue non sono più sufficienti … serve un intervento più radicale. Highbecca ed Hope (finalmente ripresosi dal malessere che lo aveva tenuto lontano) trasportano il twi’lek e lo depositano dolcemente nel bacta tank; Paul, coadiuvato dalla soldatessa imperiale sopravvissuta, si impegna ad operare il braccio di Geego-Gin per stabilizzarlo al meglio. L’operazione dura più di un’ora …

 

Lo jedi è teso e sente il peso della responsabilità …

 

Alla fine l’operazione riesce … il twi’lek è salvo ed è stabile … ma è ancora incosciente; ed ha bisogno di un braccio nuovo!

 

La stanchezza si fa sentire e Paul torna alla mensa per “meditare” in santa pace: ha molte cose su cui riflettere, in particolare si concentra sul nuovo nemico: “Possibile che sia un Sith?” …

 

Nel frattempo, una volta assicuratisi che il loro amico non corre più rischi, lo wookie ed il jawas si dedicano all’esplorazione della base, concentrandosi sul piano sotterraneo. Come già anticipato, i due esploratori non trovano molto: una sala riunioni (con altri due cadaveri di imperiali); l’officina con annesso laboratorio di meccanica, senza grossi progetti in corso di realizzazione (a quanto pare); un hangar per l’assemblaggio di navette di piccole dimensioni al piano di sopra (e con pochi pezzi di una nuova nave… non si riesce ad intuirne nemmeno la forma); ed uno strano laboratorio con apparecchiature mediche (al piano di sotto – qui ci sono altri quattro cadaveri di imperiali).


L’esplorazione si concentra al piano di sotto; vengono controllate e perquisite tutte le stanze ma quello che ne viene fuori è ben poco:
• In quella che sembra la “camera da letto” di quattro persone oltre ad oggetti personali di poco conto Highbecca trova dei libri tra i quali spicca una sorta di vecchio romanzo pieno di note scritte a margine. Si tratta di una storia simile a quella di Frankenstein.
• Nella stanza più grande si trovano una serie di complicatissime ed avanzatissime strumentazioni mediche tutte concentrate attorno ad un unico lettino; tra queste spicca un grande contenitore (simile ad un bacta tank) pieno di un liquido vorticoso di colore rosso scuro. I nostri eroi sono certi che si tratti di apparecchiature mediche ma ne ignorano l’utilizzo, quindi giungono alla conclusione che si tratti di un laboratorio ben fornito per fare esperimenti di tipo bio-medico piuttosto che una semplice infermeria.
• Nell’ultima stanza, infine, si trova una strano marchingegno: sembra una pompa che gestisce un qualche gas in circolo dentro una lunga serie di tubature che spariscono nella parete i due tecnici la studiano per un po’ ma alla fine si rendono conto di non capire né a cosa serva né cosa sia in effetti e rinunciano ad ulteriori indagini.

Mentre decidono il da farsi Highbecca e Jere Mee Kohlson cominciano a sentire un forte mal di testa e preferiscono tornare al piano di sopra e riposare. Al piano di sopra si riuniscono agli altri e scoprono che mentre loro soffrono per il mal di testa, i due jedi non riescono a meditare a causa di un non meglio definito “disturbo nella Forza”. Il gruppo riunito decide di dedicarsi alla preparazione della navetta per partire al più presto possibile l’indomani (dopotutto hanno solo 14 giorni per raggiungere il rendez-vous con il Generale Tarth); il resto della giornata passa tranquilla con ferite da medicare ed energie da recuperare …

 

Highbecca si dedica a rifornire la nave di carburante, viveri e munizioni (prelavate dai depositi imperiali) e carica il droide (o meglio le parti complete del droide) a bordo della nave.  Hope prova a sondare la mente dell’uomo rinchiuso nella camera stagna dell’infemeria … il soggetto non reagisce … sembra morto nonostante i suoi segni vitali siano ancora presenti pur se deboli. Paul ed il jawas restano a fare la guardia ai “prigionieri” ed a controllare lo stato di Geego-Gin.

 

GIORNO 57: PARTENZA!


Finalmente giunge il momento della partenza … i nostri eroi ed i tre prigionieri salgono a bordo della Exxodus … ci vogliono un paio d’ore per scaldarne a dovere i motori … Un paio d’ore contraddistinte da lunghe discussioni tra i nostri eroi su cosa fare del “malato” alla fine solo Highbecca resta contrario all’abbandonarlo nella base che sarà fatta esplodere con la mina che hanno a disposizione e lo testimonia con un “… ma siete veramente disposti ad avere una vita sulla coscienza?”; domanda che non riceverà risposta.

 

I motori sono finalmente operativi al 100% ma un ultimo ostacolo si frappone tra i nostri eroi e la fuga … un nuovo e violento disturbo della forza lascia tutti svenuti a parte i due jedi … Paul ed Hope sono coscienti che il disturbo sia in qualche modo legato al lato oscuro ma non riescono a focalizzare meglio né cosa sia né da dove venga; inoltre, non sapendo assolutamente pilotare la navetta, il vecchio jedi preferisce non rischiare … non vuole rischiare la vita sua e dei suoi amici ... perciò si limita a tentare di risvegliare lo wookie ed il jawas. Solo dopo un paio d’ore i due piloti sono in grado di fare il loro dovere nonostante siano ancora leggermente storditi …

L’armiere (il jawas) attiva la mina e la rilascia all’interno dell’hangar … Il pilota (il wookie) lancia la navetta verso i portelloni e lo spazio esterno …

 

Ceti II finalmente si allontana.

 

Jere Mee Kohlson fa detonare la mina … troppo vicino … la nave viene investita da una pioggia di detriti … le esplosioni si susseguono violentissime nella base … finchè con un ultimo grosso boato (NdSM: Hemm .. nessun boato in realtà nel vuoto dello spazio ... ma i nostri eroi non fanno troppa fatica ad immaginarselo!) una buona parte del pianeta è polverizzata …

 

La nave si allontana.

 

Con la convinzione di consegnare i tre imperiali sopravvissuti come prigionieri al generale Tarth, tocca al Jawas fare i conti per il salto in hyperdrive verso il punto di ritrovo … Con un po’ di scossoni la nave salta a velocità luce … Ceti II, o meglio quello che ne resta, è ormai alle spalle; ci vorranno circa 10 giorni per raggiungere la destinazione.

GIORNO 57 – 63: HYPERDRIVE CON SORPRESA.


Il salto in hyperdrive è andato per il verso giusto nonostante un po’ di scossoni e la vita di bordo in hyperdrive segue la solita monotona routine: mentre Geego-Gin riposa ancora incosciente in attesa di cure più specifiche per il suo braccio perduto, gli altri passano il tempo tra addestramenti, chiacchiere tra loro e veloci visite ai tre “prigionieri imperiali”.

 

Ad un tratto (nel giorno 63) un’esplosione sbalza tutti a terra … anzi, non tutti, il piccolo jawas riesce a rimanere in piedi grazie alla sua proverbiale agilità. Qualcosa ha colpito la parte frontale della navetta ed è esplosa … “Ma siamo in hyperdirve … è impossibile urtare qualcosa!” sono gli immediati commenti dello wookie e del piccolo jawas le armi comandate direttamente dal pilota sono fuori uso … così come la radio; probabilmente il “carrello di atterraggio” è danneggiato … la situazione non è certo allegra.

Il radar indica un altro oggetto in rotta di collisione … “Dovrò uscire dall’hyperdrive …” ammette lo wookie non nascondendo un po’ di preoccupazione; “Se dovessimo subire un altro colpo simile a quello appena preso sul musola nave andrà in pezzi!

 

In pochi secondi la decisione è presa … la manovra è complessa e pericolosa ma va fatta … Highbecca dà il meglio di se e si dimostra sufficientemente abile da uscire dall’hyperdrive con una “frenata di emergenza” senza danneggiare troppo la nave …

Sono fermi …

Nello spazio profondo … senza punti di riferimento … i motori spenti dalla brusca manovra.

Sono persi.

 

GIORNO 63: PERSI!
Ci vogliono tre ore e mezza di duro lavoro ad Highbecca e Jere Mee Kohlson per riavviare i motori. I sensori nel frattempo captano qualcosa al margine del loro raggio d’azione: un oggetto metallico, grande poco più di un barile, carico di esplosivo.


Una mina.

 

Una volta che la nave può muoversi di nuovo comincia la lenta esplorazione della nuova porzione di Galassia in cui i nostri eroi sono improvvisamente apparsi: si tratta di un vasto campo minato. Highbecca comincia a pilotare con prudenza la nave tenendosi ad una distanza “di sicurezza” dalle mine … il campo minato sembra senza fine …

All’improvviso una nuova sagoma appare sul radar “… è più grande di una mina … sembra una piccola stazione spaziale … magari potremmo …” Highbecca non fa in tempo a finire la frase che due strani lampi di luce dalla “stazione spaziale” provano a colpire la navetta dei nostri eroi … il primo tentativo va a vuoto, ma il secondo colpisce nonostante le manovre diversive dello wookie. Non appena la luce verdastra ha colpito lo scafo della Exxodus, dalla piccola stazione spaziale parte un raggio traente … Con una manovra improvvisa e rischiosa (sovraccaricare i motori di una navetta non è consigliabile) Highbecca riesce a liberarsi dalla presa del raggio traente ed a portarsi fuori dalla sua portata.

 

Ritorna la calma … momentaneamente!

L’esplorazione continua … dopo diverse centinaia di chilometri (se non migliaia addirittura), appare un’altra sagoma sul radar: una seconda stazione identica alla precedente … la navetta si tiene a distanza stavolta ma i suoi occupanti devono decidere come uscire da questo problema … “Bene signori… e adesso che si fa?” è la domanda che aleggia nella cabina di comando della nave, dove ai due tecnici si sono aggiunti i due jedi. Dopo una discussione nervosa, si decide di “… tirare dritto aprendosi la strada con i cannoni della nave tra le mine …”: parole del piccolo jawas. E così si comincia con una buona coordinazione tra pilota ed armiere a stabilire e seguire una rotta rettilinea attraverso il campo minato …

Dopo aver fatto esplodere una decina di mine, finalmente si intravede la fine … le mine sono sempre più rade … l’equipaggio della navetta ritrova un minimo di calma. Non è destinata a durare! All’improvviso una grossa nave appare davanti alla Exxodus. 

Per alcuni minuti le due navi restano così, ferme in una situazione di stallo separate da scarsi 750 km, studiandosi a vicenda. In questo lasso di tempo i nostri eroi si lasciano andare a diverse ipotesi su chi siano i loro misteriosi interlocutori … Solo lo wookie non se ne preoccupa minimamente, impegnato com’è a studiare le difese e le armi dei “nuovi arrivati”; e la conclusione a cui giunge è preoccupante: “Noi siamo certamente più veloci ed agili … ma le loro armi … beh … quei cannoni rotanti ci farebbero a pezzi… insomma … uno scontro sarebbe meglio evitarlo se vogliamo portare a casa la pelliccia … ed io alla mia ci tengo!”. Due caccia escono dall’hangar della “nave grossa” … volano per un po’ attorno alla nave dei nostri eroi … quindi rientrano …

Passano altri minuti …

 

Atre idee balzano in testa ai nostri eroi … ed è di nuovo Highbecca a trovare una scintilla di luce … “Che siano pirati?” ... Gli altri lo guardano con curiosità ed apprensione … “Si perché …” continua lo wookie “… il campo minato … le stazioni spaziali … questa nave gigantesca e pesantemente armata … nessun segnale di identificazione … insomma … sono segnali precisi … a quanto ho sentito in giro deve trattarsi proprio di pirati. E non pirati qualsiasi … credo siano i pirati di Dool Pundar … si dice che sia potente quasi quanto l’imperatore … alcuni dicono persino di più!


Nuovo movimento dall’hangar “nemico” stavolta sono tre le navette ad uscire … i due caccia di prima ed una “navetta passeggeri” in rotta di intercettazione verso la ave dei nostri eroi … “Pare vogliano agganciarsi … che vogliano parlare?” Ed è proprio così. Una bella manovra elegante della navetta “nemica” e presto i portelli delle due navette sono collegati … i nostri quatto eroi si trovano faccia a faccia con i loro ospiti: tre neimodians vestiti con le tipiche tuniche lunghe utilizzate dalla loro razza; non hanno armi in vista.

Uno di loro (evidentemente quello autorizzato a trattare) si fa avanti e chiede con voce perentoria “Chi di voi è il capitano?” Immediatamente i due jedi ed il piccolo jawas puntano il dito contro un attonito wookie dicendo “Lui!”.

 

Inizia così una lunga trattativa tra Highbecca ed il neimodian per stabilire se ed a quale costo i nostri eroi possano riavere la libertà. È grazie al fiuto degli affari del piccolo jawas che si intromette nella discussione che alla fine si arriva ad un accordo: i pirati (perché tali sono in effetti) porteranno la nave dei noistri eroi (con i suoi occupanti) al limite del loro territorio e forniranno dei dati astrometrici per permettergli di fare un nuovo salto in hyperdrive in cambio di 1000 crediti e del cannone che i nostri eroi hanno “recuperato” su Ceti VI; il tutto garantendo salva la vita sia ai cinque ribelli sia ai loro tre prigionieri. Ovviamente al povero Highbecca non resta che accettare.

Così ci sono due ore di tempo all’interno della stiva della grande “nave nemica” per permettere allo wookie ed al jawas di fare piccole riparazioni alla nave: la radio ora funziona … è malconcia ma funziona. Paul nel frattempo ne approfitta per chiacchierare col rappresentante neimodian dei pirati e per venire a sapere che, per trovare qualsiasi tipo di informazioni, possono rivolgersi ad un tale di nome Skeet (la cui razza non è nota ai nostri eroi) che si trova su Tatooine al servizio degli Hutt.

 

Finalmente fuori dal territorio dei pirati (che li hanno lasciati con un avviso piuttosto minaccioso di non ripresentarsi nella zona della Galassia sotto il loro controllo) i nostri eroi hanno tutto il tempo di prepararsiad un nuvo “balzo in hyperdrive” …

 

GIORNO 64 – 80: HYPERDRIVE!


I calcoli sono velocemente portati a termine dal buon Highbecca e via … verso nuove avventure in hyperdrive. Questa volta ne avranno per 16 giorni per raggiungere la stazione spaziale, destinazione originale della navetta, per l’incontro col Generale Tarth (magie dell’hyperdrive … se prima ci volevano 10 giorni oggi ce ne vogliono 16).

Paul, per passare il tempo, prova a parlare un po’ di più con la soldatessa prigioniera … viene così a sapere molte cose: si chiama Nova, ha deciso di diventare soldatessa dovendo scegliere tra la carriera militare ed il diventare prostituta (altri dettagli sul suo passato sono più oscuri), è cresciuta in un orfanotrofio; nonostante sia nell’esercito non ha grandissime simpatie imperiali … insomma per lei fare la soldatessa è un lavoro come un altro. Durante il viaggio concentrando le sue sensazioni e studiano la Forza, Paul sente “un picco” nella soldatessa prigioniera … e si convince che potrebbe avere la stoffa per diventare una jedi.

GIORNO 64 – 80: HYPERDRIVE!


Il viaggio trascorre tranquillo con i nostri eroi che hanno il tempo per riposare, chiacchierare tra loro ed  imparare cose nuove (il jawas sta tentando di imparare ad usare meglio i computer) … a tutto ciò si aggiunge anche un senso di sollievo quando il povero Geego-Gin riesce finalmente ad alzarsi dal letto nonostante la ferita ancora grave. 

 

 

GIORNO 81: LA STAZIONE SPAZIALE.

 

Un BIP segnala ai nostri eroi che il balzo in hyperdrive si sta per concludere. La nave rallenta a velocità sub-luce e dopo pochi minuti si trovano davanti alla stazione spaziale che avevano scelto come destinazione. Si tratta di una strana struttura modulare con un corpo centrale dalla forma bizzarra (ma vagamente basato sull’esagono) da cui partono sei braccia di collegamento verso altrettante piattaforme. Ogni piattaforma ospita tre hangar per navette medio-grandi (per un totale di 18 attracchi). Dal centro pseudo-esagonale si dipartono poi altre due “protuberanze” che terminano rispettivamente con una grande infermeria e con il centro direzionale (e le strutture delle guardie imperiali e di “polizia”) della stazione. Il tutto è tenuto costantemente sotto controllo da sei caccia imperiali (dei semplici tie-fighter) che pattugliano a coppie l’area.

L’avvicinamento avviene grazie ad un raggio traente … ma non prima che una solerte impiegata, grazie alla radio, abbia indagato sull’identità dei nostri eroi, sui motivi che li hanno guidati verso la stazione spaziale ed infine sulla necessità o meno di un hangar piuttosto che di un attracco “esterno”. La nave atterra … ed il primo incontro è con un burocrate che richiede il pagamento (anticipato, ovviamente) dell’uso dell’hangar e che fornisce ai cinque nuovi arrivati una pianta della stazione … il colloquio avviene senza troppi intoppi e senza scenate, a parte Geego-Gin che prova a barattare un po’ sul prezzo … 120 crediti e l’hangar sarà a disposizione dei nostri eroi per 10 giorni (nota: costa meno di una notte in albergo); espletate le prime formalità burocratiche il gruppo di divide …

 

Jere Mee Kohlson (che si è presentato come Ammiraglio alla solerte burocrate che li ha contattati via radio) viene incaricato dallo wookie della ricerca dei pezzi necessari per il completamento del droide protocollare … Highbecca, non senza preoccupazione, affida ben 5000 crediti al piccolo jawas per le spese del caso. La fiducia tuttavia è ben riposta e dopo un paio d’ore il piccoletto è di ritorno con i pezzi … non solo, in più ha comprato di tasca sua una piccola arma a ioni da montare sul braccio del droide … “Solo un piccolo optional!”. Il jawas trova anche il tempo, in tutto ciò, di convincere il burbero negoziante a fornirgli qualche dritta su dove vendere un po’ di “merce rara”. Non sarà troppo difficile trovare il contatto fornito: “… attracco 12… cerca l’uomo formica … chiedi di Spud … e dì che ti manda il droide …” Jere Mee Kohlson se ne va soddisfatto.

 

Highbecca, dal canto suo, è preoccupato per lo stato della nave e passa due ore circa ad ispezionarla per procedere poi alle riparazioni con la precisa consapevolezza di cosa sia da fare e di come farlo, e per vedere quanti danni ci siano e quanto siano gravi.

Geego-Gin ancora dolorante si dirige verso l’infermeria … Qui dopo una brevissima attesa ottiene un colloquio con un medico per cercare una protesi che faccia al caso suo … il medico, per nulla sorpreso dalla situazione del twi’lek, propone diversi modelli … fa un paio di esami per “misurare” la protesi … prepara un preventivo … e serve il tutto al nostro twi’lek; il quale non può far altro che accettare e lasciare una caparra in attesa dell’intervento di lì a tre giorni.

 

I due jedi partono alla ricerca del Generale Tarth … facendo uso della forza ci mettono poco ad identificare il locale in cui si trova: una taverna dal cui interno proviene un fragore assordante di musica “rumorosa e mal suonata”. I due entrano e si trovano coinvolti in un concerto: un centinaio di giovani almeno la metà dei quali sono alieni si dibatte, si dimena e balla al ritmo sgangherato di una band che suona su un piccolo palco … Paul viene trascinato nella bolgia ma ballando malamente riesce a riportarsi fuori dal caos …

I due jedi notano il bancone e due buttafuori poco lontani e decidono di provare a chiedere “aiuto” al barista: un twi’lek con le “corna” corte e l’aria effeminata. Giunto al bancone il giovane Hope si rende conto che il suo maestro è stato di nuovo risucchiato dal vortice danzante … e si rassegna a parlare da solo col twi’lek … non fa in tempo a scambiare quattro chiacchiere che il suo “maestro” lo raggiunge scivolando con fin troppa agilità tra i giovani esaltati, saltellanti e danzanti: un movimento che non passa inosservato …
I due jedi cominciano così a parlare col barista che, in ogni caso, nega di conoscere l’uomo del quale cercano notizie i nostri eroi (il generale Tarth); a Paul non sfugge che il povero barsita effeminato, in effetti, qualcosa deve sapere e che sta evitando di dire loro la verità … ma non fa in tempo a mettere alla prova il povero twi’lek: viene infatti raggiunto dai due buttafuori. Il tempo di rendersi conto che l’effeminatezza del barista è una finzione, ed uno dei due “omoni” si rivolge ai due jedi “… il capo vi stava aspettando … cinque giorni fa … seguitemi!” I quattro si dirigono verso una porta e successivamente verso uno scantinato … qui il generale attende con ansia i due eroi. Dopo aver scambiato poche parole il generale decide di parlare con tutto il gruppo presso la loro nave entro un paio d’ore … e così “libera” i due jedi e li lascia tornare all’hangar.

 

 

A questo punto (sono passate un paio d’ore) di nuovo Highbecca e Jere Mee Kohlson si allontanano ognuno per i fatti propri … Mentre il primo va a cercare i pezzi di ricambio ed i macchinari per le riparazioni, il secondo si dirige verso l’attracco 12 e verso il “mercante” chiamato Spud. Il wookie ci mette poco per mettere insieme ciò che gli serve e per stabilire quanto tutto ciò gli venga a costare … non sono buone notizie, ma la navetta è meglio se è intera e funzionante al 100%. Qui incontra un altro vecchio wookie che lo invita ad una cena wookie presso “la tana pelosa” (un locale della stazione) assieme ai suoi compagni di viaggio.

 

Il jawas raggiunge in breve tempo l’attracco 12 … identifica alla svelta l’uomo formica: un umanoide con la faccia da insetto che somiglia vagamente ad una formica … e si siede al tavolo della “locanda” dove senza che lui chieda niente l’oste-formica gli serve un curioso bicchiere pieno di “terra ed alcool” accompagnato da uno strano verso squittente … Il piccoletto assaggia … strano … ma non male … soprattutto molto forte … e l’uomo mezzo disteso sul bancone accanto a lui (completamente ubriaco) è una conferma della potenza del liquore. Poi ci riprova … richiama l’attenzione dell’oste-formica e chiede di Spud … l’oste riconosce la parola e ripetendo a bassa voce e più volte “Spud!”, indica con una delle sue quattro bracc … hemm … zampe una tenda seminascosta sul lato del locale …
Jere Mee Kohlson si fa avanti … scosta la tenda e si trova davanti un vecchio umano con una protesi ad una gamba (una cosa scomoda e vecchia, molto più simile ad una gamba di legno che ad un protesi robotica) che immediatamente chiede “Chi sei? Che cosa cerchi?” Il jawas risponde fornendo un nome palesemente falso (che non inganna Spud, che d’altro canto non fa una piega) ed aggiungendo “… sono qui per affari … mi manda il droide …”. A questo punto la discussione prende una piega piacevole e la contrattazione per gli oggetti che il piccoletto vuole vendere va avanti senza troppi problemi … alla fine si arriva al compromesso: Spud comprerà una spada laser dal jawas per 2500 crediti …
L’affare è fatto … il jawas si alza e fa per andarsene quando viene fermato dal solito Spud che chiede il pagamento di una fantomatica “tassa del silenzio” di 500 crediti per tenere le guardie lontane dal piccolo jawas … Comincia una nuova discussione su prezzi e pagamenti … la cosa si conclude con un mezzo accordo tra i due per un nuovo lavoretto (si tratterebbe di un omicidio su commissione che verrebbe pagato 20000 crediti – la vittima è un altro “mercante” di materiali illegali, droghe in questo caso, colpevole di aver mandato le guardie da Spud – unica richiesta è che il cadevere della vittima venga ritrovato … quindi niente disintegrazioni) e con Jere Mee Kohlson  che per non correre rischi inutili paga la nuova “tassa sul silenzio”.

Nel pomeriggio, finalmente, il gruppo riunito presso la navetta incontra il generale Tarth … il colloquio è freddo e le notizie che i nostri eroi portano non sono proprio esaltanti per il generale. Comunque i compiti assegnanti sono stati portati a termine e quindi il pagamento dovuto viene corrisposto:
• La taglia degli Hutt su Jere Mee Kohlson è stata pagata (ai nostri eroi viene consegnata una ricevuta per 6850 crediti).
• 12000 crediti vengono consegnati ai nostri eroi per il recupero dei progetti e per aver ritrovato il vecchio jedi.

In più per come si è svolta la missione, ai cinque “fenomeni” vengono anche corrisposti dei “premi aggiuntivi”, nonostante il jedi eremita non abbia voluto accettare l’invito del generale ad unirsi alla ribellione:
• 15000 crediti per aver distrutto la base nemica.
• 1000 crediti per il permesso di copiare i dati contenuti nello strano libro cartaceo recuperato dallo wookie (e la valutazione del libro in circa 10000 crediti se venduto ad un antiquario).
• Le spese di riparazione e rifornimento della nave a carico del generale (meno di 1000 crediti).
• Le spese per la protesi di Geego-Gin a carico del generale (attorno ai 3000 crediti).


Il generale si prende anche un po’ di tempo per parlare con i “prigionieri” … e dopo il colloquio conferma la sensazione di Paul che la soldatessa sia una potenziale jedi. La giornata finisce con i nostri eroi di nuovo divisi: i due jedi sulla navetta a fare la guardia in compagnia dei tre prigionieri; gli altri a cena col vecchio wookie … a mangiare ottimo cibo wookie in un locale chiamato “la tana pelosa”. L’epilogo della giornata è dato dalla pessima figura di Highbecca che viene letteralmente steso (perde i sensi) da un forte liquore wookie e che viene “scortato in un albergo” dai suoi due solerti compagni di viaggio e dalla cameriera wookie del locale …

 

 

GIORNO 82 – 91: ESPLORANDO LA STAZIONE SPAZIALE.


È l’alba … ed Highbecca si risveglia con la testa pesante … non capisce dove si trova … allunga una mano e sente qualcosa (o qualcuno) di peloso che gli dorme accanto … una wookie sta dormendo e russando sonoramente a fianco a lui in un letto che non riconosce … la testa è ancora troppo pesante e prima di porsi troppe domande, si rimette a dormire …
Più tardi i due pelosi si risveglieranno e passeranno “in intimità” l’intera mattina.

Geego-Gin e Jere Mee Kohlson cominciano la trafila burocratica per ottenere la licenza imperiale da cacciatori di taglie (a loro poi si unirà anche Highbecca). Più tardi il gruppo viene avvicinato da alcuni ithorians, amici del vecchio wookie meccanico ed indirizzati verso i nostri eroi proprio dal wookie, che devono proporre loro un lavoro: eliminare una trentina di droidi che hanno occupato una fabbrica di armature poco lontana dalla stazione (10 giorni di volo senza hyperdrive). In cambio gli ithorians offrono 12000 crediti (2000 in anticipo assieme ad alcune “tute corazzate di volo powersuit” ed a 10 granate a ioni).

La storia ora va avanti con la "Parte III"