Ho deciso di dividere qusto diario in "parti" che coincidono con diversi "periodi di gioco" ... Tra una e l'altra quindi, nella vita vera dei giocatori e dello spacemaster, sono passati diversi giorni, anche mesi. Così ho deciso di lasciare queste interruzioni anche per far capire ai lettori che, col passare del tempo il modo di "ruolare" un personaggio può cambiare.

Inoltre ho pensato di riepilogare un po' i personaggi all'inizio di ogni parte ... in modo tale da mettere in evidenza i cambiamenti cui è andato incontro nello svolgersi della trama che io ho creato.

Prima Parte

I PERSONAGGI:
Voglio cominciare questo racconto presentandovene i protagonisti; le storie le ho create io (lo SpaceMaster) e le ho gestite io … Ma i personaggi no! Quelli sono il frutto delle menti e dei desideri dei miei “giocatori” … beh dei mei amici: Alberto, Luca, Matteo, Arturo e Beppe.

Così ve li presento con una breve descrizione … poi si comincerà con la storia vera e propria o meglio con un prologo che mi permetterà di farvi ambientare.

Alberto alias GEEGO-GIN = twi’lek – soldier = un personaggio strano, con la stoffa del leader ma che si trattiene dall’esserlo, come se non volesse mettersi in mostra, come se avesse qualcosa da nascondere.
Luca alias PAUL WATERFLYER = human – jedi = il jedi anziano … il maestro. Imperniato sull’uso della Forza per manipolare ed influenzare le menti altrui, insomma per ingannare il nemico invece di ricorrere alla violenza.
Arturo alias JERE MEE KOLSON = jawas – scoundrel = un piccolo e furtivo meccanico … capace di vedere un profitto in ogni rottame, curioso soprattutto di fronte ad ogni meraviglia tecnologica, ma incauto ed avventato: in pratica una mina vagante al grido di “Mutiniii!”.
Matteo alias HIGHBECCA =  wookie – scoundrel = un “tappeto ambulante” con tanto buon senso e conoscenze meccaniche quanti peli … un po’ irascibile … ma dopotutto “… è solo un wookie …”.
Beppe alias HOPE = human – jedi = il jedi giovane … l’allievo. Potenza e forza fisica coadiuvate dalla Forza per eliminare il nemico più in fretta possibile (a colpi di spada laser in genere).
 

INTRODUZIONE.


Tanto tempo fa...
In una galassia lontana lontana ...

Cominciarono le avventure di cinque dispossenti a spasso per il cosmo. Ma chi sono i nostri eroi? Proviamo a capirlo guardando da lontano questo strano gruppo: questi cinque strani personaggi che si destreggiano nel mondo, non ancora eroi … Andiamo a vedere un po’ come si sono conosciuti, le loro storie prima dell’avventura vera e propria (NdSM: in pratica quello che in un gioco di ruolo si chiama “background”).

Innanzitutto va detto che tra tutti e cinque si sono conosciuti solo di recente; prima? Beh prima alcuni di loro si conoscevano già … i due jedi si conoscevano (sono pur sempre maestro ed allievo); ed anche gli altri tre hanno un passato comune.

Cominciamo da questi ultimi …

Anzi cominciamo da Highbecca: lo wookie. Ha preso parte alla Guerra Galattica anche se in modo molto marginale; lavorando sul suo pianeta natale Kashyyyk, dove si è occupato di questioni meccaniche su una nave da trasporto di merci, medicinali, armi e solo saltuariamente truppe, e dove ha fatto anche il “meccanico a terra” per le poche armi tecnologiche messe in campo dagli wookies; in pratica ha sudato, si è spezzato la schiena e si è sporcato di grasso ed olio sotto i motori facendosi le ossa lontano dalla prima linea, mentre i suoi simili difendevano tenacemente il pianeta dall’oppressione dell’Impero.
Alla fine delle battaglie sul pianeta si è ritrovato disoccupato: nessuno, o quasi, aveva più bisogno di meccanici e simili … E, come se non bastasse, si è ritrovato pure a fare da “padre adottivo” ad un giovane twi’lek rimasto orfano …
Questo è l’incontro tra Geego-Gin e Highbecca … il primo perde il padre (che lavorava per i cloni “imperiali” e che è stato da questi assassinato al momento della rivolta contro gli jedi) il secondo si trova solo ed in un certo senso disprezzato dai suoi stessi simili solo perché fa un lavoro di cui troppo pochi hanno bisogno in questo momento … Insomma la reciproca solidarietà mette insieme questo duo; i due hanno cominciato a vivere di espedienti, lavorando saltuariamente come guardie del corpo, senza avere mai la possibilità di raggranellare crediti a sufficienza per lasciare il pianeta Kashyyyk in cerca di fortune e avventura.
Ben presto il duo diventa un trio, quando i due si arruolano, sempre alla ricerca di un nuovo stipendio, nella squadra di soccorso che accorre per cercare i sopravvissuti di una nave appena precipitata sul pianeta. Un gruppo di jawas si imbarca su una “carretta dello spazio” verso Kashyyk per saccheggiare i campi di battaglia del remoto pianeta in cerca di ... beh di qualsiasi cosa risulti possibile rivendere … droidi in particolare … ma non solo.
La nave non ha retto e si è schiantata … un unico sopravvissuto ne è uscito fuori e si è subito affezionato a due dei soccorritori … così grossi e così stranamente assortiti, gettando il seme di una lunga amicizia. A questo punto sogni e desideri cominciano ad intrecciarsi per i tre … recuperato quanto possibile dalla nave precipitata e messi così insieme pochi crediti riescono dopo un ulteriore intero anno di fatiche a comprare un biglietto verso Coruscant … il grande pianeta-città … la capitale dell’impero … il pianeta delle opportunità …

Purtroppo, si sa, i viaggi stellari non sono tranquilli: un corvetta imperiale abborda e sequestra la nave dove i tre eroi sono imbarcati, abbandonando poi i passeggeri presso il desolato spazioporto di  un lontano pianeta dimenticato da Dio … di nuovo alla ricerca di un trasporto verso zone più civilizzate.

Facciamo ora un passo indietro … e vediamo cosa è successo nel frattempo ai due jedi.
Tanto tempo fa in una galassia lontana lontana … beh insomma tanto tempo fa ci fu la “guerra dei cloni”… alla quale è seguita una spietata caccia ai jedi da parte dell’impero …

È durante questo periodo buio che Paul Waterflyer, giovane padawan, segue il suo maestro Haytu’ur in una pericolosa missione: il recupero (o meglio il salvataggio) di un bimbo dotato di straordinari poteri legati alla Forza … La missione è tardiva e quando i due jedi arrivano alla casa del bimbo i cloni al servizio dei Sith sono già sul luogo. Haytu’ur si impegna in una battaglia contro di loro consentendo all’allora giovane Paul di portare in salvo il piccolo: il bambino che i genitori premurosamente avevano chiamato Hope. Paul ed Hope riescono a fuggire … nulla si sa di cosa sia accaduto al maestro di Paul, il grande jedi noto come Haytu’ur, né ai genitori di Hope. “Che sia lui colui che è destinato a riportare l’equilibrio?” … questo si chiedeva Haytu’ur … e questo si chiede ancora oggi Paul.

Paul si incarica di istruire il giovane alle vie della Forza così come avrebbe voluto fare il suo maestro … dopo circa 16 anni l’addestramento continua (anche se ormai il livello di abilità dei due jedi è simile); ovviamente i due sono ancora in fuga dall’impero ed hanno faticato parecchio a far perdere le loro tracce. Rimane un problema: “… che fare adesso?” La giovanile sete di vendetta di Hope si è spenta (almeno così pare) grazie agli insegnamenti di Paul Waterflyer; ed in entrambi è cresciuta una coscienza di “dover fare qualcosa contro l’abominio rappresentato dall’impero”.
Le voci di una ribellione corrono … e presto giungono alle orecchie attente dei due jedi che cominciano ad interessarsi ed a cercare un modo per “arruolarsi”… o meglio … a cercare un modo per mettere la loro Forza al servizio dei ribelli. Questo li porta, piano piano, di pianeta in pianeta fino al desolato spazioporto di  un lontano pianeta dimenticato da Dio di cui sopra.

È qui che i nostri cinque eroi vengono a contatto; si ritrovano tutti a bordo dello stesso trasporto spaziale: una vecchia nave che li porterà (forse) verso una svolta nelle loro vite.

GIORNO 0 = ANTEFATTO


Siamo nello spazio …

NdSM: circa otto mesi prima di quanto narrato in “STAR WARS 4 – Una Nuova Speranza”

Una nave da trasporto scivola lenta verso Dantooine. Si tratta di una nave “ribelle”; una nave che traghetta una cinquantina di volontari intenzionati ad entrare a far parte dell’esercito ribelle in lotta contro il malvagio impero galattico. I nostri cinque eroi fanno parte di questo gruppo di aspiranti ribelli, di disperati o semplicemente di fuggitivi che hanno bisogno di nascondersi dall’impero.

Ma come è cominciato tutto?

Vi ricordate il desolato spazioporto su un lontano pianeta (dimenticato da Dio) ai confini della Galassia? Bene è cominciato tutto lì … dove tre amici (o meglio tre colleghi) dopo essersi visti abbandonare da un incrociatore imperiale che ha sequestrato la loro piccola nave hanno dovuto cominciare da zero il loro lungo viaggio verso ... Hemmm … Semplicemente alla ricerca di una nuova nave per allontanarsi da lì, per cercare fortuna, per raggiungere Coruscant … insomma per rimettersi “in affari” al più presto. Quali affari? Presto detto: commerci, in perfetto stile jawas … recupero di rottami di navi e droidi per rivenderli come nuovi o almeno per ricavarne pezzi di ricambio.

Ma torniamo al presente.

La nave “ribelle”, dopo giorni e giorni di viaggio, atterra in uno spazioporto come tanti e solo una quindicina degli originali occupanti vengono trasferiti presso quello che è un vero e proprio centro di addestramento dell’esercito ribelle (gli altri si rassegnano ad una vita di sotterfugi … nascosti sul lontano pianeta Dantooine).

Qui i cinque, per il loro aspetto sospetto, vengono isolati ed affidati alle cure di un uomo con una vistosa cicatrice sul volto: il Generale Tarth. Costui spiega ai nostri eroi che lui si occupa di operazioni “sotto copertura”… di operazioni segrete … di operazioni magari poco lecite … di operazioni indispensabili ma delle quali l’alleanza non può (o non vuole) rivendicare la paternità apertamente. “… e, se non mi sbaglio, voi siete proprio il tipo di persone che servono a me …” è il suo esordio … ed in breve i cinque sono arruolati per la loro prima missione: una “semplice” missione di recupero.

GIORNO 1 = LA PARTENZA

Si giunge così al mattino seguente; dopo un sonno ristoratore nella base ribelle, i cinque si presentano all'alba all'hangar assegnato e fanno conoscenza col Capitano Geeko: il pilota che dovrà condurli fino al pianeta Ithor per recuperare il relitto (ed il carico) di una nave.Il gruppo parte a bordo di un CORELLIAN YT 1300 (transport). Il viaggio è comodo e gli otto giorni di "hyperdrive" danno modo ai nostri eroi di conoscersi meglio e di scambiare quattro chiacchiere anche col capitano ... anche se, in effetti, Paul ed Hope non sono molto "di compagnia" ed anzi tengono ben nascoste le loro vere abilità.

I due jedi si presentano come combattenti o meglio come esperti di arti marziali ... copertura poco convincente che non fa altro che insospettire ancora di più gli altri tre, Geego-Gin in testa.

 

GIORNO 9 = IL RELITTO

Dopo quasi 20 ore di ricerche nelle orbite alte del pianeta Ithor, la nave (o meglio ciò che ne resta) è in vista. Si tratta di una nave da trasporto dalla forma un po' insolita: una struttura ad anello con una coda alta (che ospita due torrette laser) ed una stiva attaccata alla nave solo tramite morse d'attracco estendibili (come un gigantesco container). Un paio di osservazioni dall'esterno: la parte sinistra dello scafo è gravemente danneggiata ... ma il resto pare a posto ... "Attracchiamo" ... A breve le navi sono collegate ed i cinque eroi si calano, non senza un certo malcelato timore, nel relitto (previa assicurazione che ci sia una atmosfera dentro e che sia respirabile).

Il luogo in cui entrano è quasi completamente buio ... fiocamente illuminato dalle poche luci (led, piccole spie e poco più) delle strumentazioni di una infermeria. La luce azzurrognola rivela due bacta-tank: uno vuoto (ed integro) uno rotto e con poco liquido all'interno e molto liquido sparso sul pavimento. A terra un droide medico a pezzi ... le sue "celle di memoria" distrutte ... il jawas non si lascia sfuggire l'opportunità di un guadagno: un braccio è salvabile e l'istinto del mercante lo obbliga a prenderlo. C'è energia ... ma è poca ... in pratica solo pochi "congegni" sono attivi ... e le porte?

Per fortuna si aprono normalmente ...

Fuori dall'infermeria un corridoio ... è illuminato da un lampeggiante giallo (ce ne sono tre sulla parete ma solo uno è in funzione) ... da una parte la sala macchine; dall'altra la sala comando. Il gruppo si divide ... I due tecnici (il jawas e lo wookie) scortati dal giovane jedi vanno verso la sala macchine  ... per vedere in che condizioni siano i motori ... per vedere di ridare energia alla nave ... e per curiosare un po' in giro.

Aperta una porta "airlock" i tre si trovano di fronte un corridoio dove un secondo lampeggiante giallo illumina malamente l'ambiente ... una cabina con la porta sfondata ... segni di colluttazione e bruciature da "blaster" ... le cuccette dell'equipaggio ... non c'è nessuno. Un BIP arriva da una porta "a vetri" ... dietro la porta due ascensori per le torrette ... le armi sono off-line ed il BIP segnala proprio questo. Un nuovo lavoro per i meccanici ... La porta della sala macchine finalmente ... Highbecca la apre ... tutti e tre gli "esploratori" di questa sezione di nave vengono investiti da una ventata calda ... radiazioni ... in dose leggera, fortunatamente ... ma lo wookie non resiste e comincia a sentirsi male ... la porta viene richiusa ma la sala macchine si rivela un grosso grosso problema.

 

Nel frattempo il twi'lek ed il jedi anziano si concentrano sulla sala comandi e sul recupero dei dati del "navcomputer" ... anche qui segni di lotta e chiazze di sangue a terra ... nessun cadavere ... e nessuno in giro ... la nave è deserta.Geego-Gin comincia subito a scaricare i dati che stanno cercando ... ci vorranno ore ... e quindi ci si può dedicare anche ad altro, nel frattempo: si comincia a dare un'occhiata alla strumentazione ... il pannello delle armi è stato danneggiato di proposito ... non sembra irrecuperabile, ma va riparato ... il resto? Il nostro "treccine di carne" scuote la testa, ci sono diverse riparazioni da fare per rimettere on-line tutti i sistemi ... ma tutto sommato sembra una cosa fattibile.

Poco dopo il gruppo si riunisce per una prima analisi delle loro osservazioni ... in particolare i "meccanici" spiegano l'accaduto agli altri ... i nostri eroi cominciano a pensare al da farsi "Prima cosa: controllare il carico " ... se ne occupa la strana coppia: il jawas e lo wookie. La porta della stiva si apre ... non c'è gravità qui dentro ... non c'è luce. Il jawas nota, grazie alla sua capacità di vedere anche al buio, qualcosa che galleggia in mezzo alla stiva ... è metallico ... e sferico (NdSM: si tratta di un oggetto "volante" grande come un pallone da basket) ... il piccoletto non ci pensa due volte ... estrae la sua fida pistola a ioni e fa fuoco ...

 

KABOOOM ...

 

La bomba esplode ... facendo sforzare ancora di più le già stressate morse di aggancio della stiva alla nave ... e sbalzando i due sprovveduti eroi di nuovo nel corridoi principale della nave. Nella stiva si è aperta una minuscola crepa ... inizia la decompressione ... il gruppo si allarma ma senza perdere la calma o farsi prendere dal panico si mette all'opera: Geego-Gin ed il jedi anziano si mettono al lavoro da subito andando cercare arnesi utili a sistemare il piccolo danno, gli altri tre invece si preoccupano di localizzare con precisione il punto danneggiato. Nuova riunione di gruppo: si stabilisce che la situazione si sta facendo sempre più complicata. Ormai la decisione è presa: prima cosa riparare la stiva ... quindi proseguire con il recupero dei dati del computer di navigazione ... infine trasferire quante più armi e medicinali possibili dal relitto alla loro nave (il famoso corellian transport di cui sopra). Dopo esserne stato l'artefice, è il piccolo jawas a trovare il danno nebulizzando un po' di liquidi nella stanza e seguendone il percorso dovuto alla decompressione ... dopodichè lo wookie riesce a tamponare la falla con un po' di fortuna e di coordinazione tra lui ed il jawas (ci vogliono una ventina di minuti di saldatore per effettuare il lavoro ed evitare e correggere gli errori commessi dal piccolo jawas).

 

NdSM: una piccola nota: il piccolo jawas non dice ai suoi compagni di aver causato lui l'esplosione per un "eccesso di zelo" con le armi da fuoco ... ed il wookie gli regge il gioco.

 

Passa il tempo ... mancano solo una manciata di minuti (circa 20) al completamento del trasferimento dati ... le riparazioni alla stiva sono quasi ultimate ... All'improvviso una nuova onda d'urto sbalza la nave (e di nuovo le morse d'attracco della stiva ne risentono ... anzi, a dirla tutta un paio cedono del tutto) ... "Che è successo?" Gracchiano i com-link dei nostri cinque eroi sbalzati e buttati a terra dall'oscillazione della nave ... tocca a Geego-Gin a dare una risposta; e la risposta non è per niente allegra né rassicurante: "La nave del Capitano Geeko non c'è più ... è esplosa ... il radar fuori uso non ci permette di capire cosa stia succedendo ... ma è meglio se ci rintaniamo tutti qui per fare il punto della situazione ...".

Mentre il gruppo si riunisce nella sala comando un nuovo rumore metallico ... CLANK! Qualcuno si è agganciato allo scafo come poco più di un'ora prima avevano fatto i nostri eroi ... Il twi'lek, dopo aver radunato i suoi compagni, non perde tempo, si mette davanti ad una consolle e blocca tutte le porte ... "Questo dovrebbe darci qualche minuto!". Due minuti passano con una lentezza esasperante ... i cinque imbracciano le armi e si riparano come meglio possono dietro le paratie ed i sedili della cabina di guida ... si preparano ad un eventuale scontro a fuoco.

 

... CLUNK ...

 

Un nuovo e sinistro rumore metallico sulla porta stagna che divide la cabina dal resto della nave ... un rumore che non promette niente di buono

 

.... BOOOM  ...

 

Una nuova esplosione e due colpi di blaster sparati alla cieca dentro la cabina (contro i nostri eroi). Imperial troopers ... un tattica standard secondo il twi'lek (l'unico dei cinque ad avere un certo addestramento militare) ... lo scontro a fuoco ha inizio immediatamente ... i nostri eroi che si riparano nella cabina e ben sei troopers fuori che sparano all'impazzata verso l'interno ... dopo pochi secondi i due jedi decidono che così la situazione non può continuare, si rischia lo stallo ... e si rischia di danneggiare le già precarie strumentazioni della nave: così cedono a qualsiasi remora di mostrarsi in pubblico e si gettano nella mischia sfoderando le tremende spade laser che portano (nascoste) alla cintola.

A questo punto i nostri eroi decidono di non rimanersene rintanati in cabina e di spostare il combattimento nei corridoi della nave; perciò, con un po' di tattica e di fortuna, lo scontro si risolve in breve tempo ... un minuto, forse due. Lo wookie viene ferito ... ma con un impeto di rabbia restituisce il favore al sergente imperiale che lo ha appena colpito. Il jawas sfrutta la sua esile figura e la sua agilità per sottrarsi al fuoco nemico e per mettere a segno numerosi colpi precisi ... Il twi'leck, nonostante l'addestramento ricevuto in gioventù, non brilla come combattente ma è attento nel pianificare le mosse dei nostri eroi e nel decifrare quelle degli avversari .... Ed i due umani? 

I due jedi si danno da fare con fin troppa veemenza: mentre uno con la forza a fargli di scudo si getta nella mischia con straordinaria efficacia (e ferocia, se così si può dire), l'altro usa i suoi "trucchi mentali" per confondere i nemici ... Come dicevo, dopo due minuti il combattimento è finito ... a terra giacciono morti tutti e sei i trooper imperiali ... tutti gli eroi sono più meno gravemente feriti ... Il jawas è l'unico che sorride: non resiste al pensiero di quanto equipaggiamento sia recuperabile!

GIORNO 9 = LA SECONDA BATTAGLIA


Lo scontro con gli stormtroopers è appena finito …
Il jawas sta facendo mentalmente i calcoli di quanto potrà guadagnare una volta che avrà la possibilità di rivendere l’equipaggiamento ancora utilizzabile che i sei soldati imperiali hanno lasciato sul campo … Lo wookie si diletta a controllare che il proprio equipaggiamento sia a posto e sceglie per se un nuovo fucile laser … Il twi’lek si preoccupa dei dati del navcomputer che i nostri eroi sono stati mandati, come obbiettivo primario della loro missione, a recuperare … la fortuna vuole che nemmeno un colpo abbia centrato il loro equipaggiamento di recupero …


Solo i due jedi se ne stanno un po’ in disparte: parlottano tra loro ripensando al combattimento appena conclusosi ed a quanto gli altri avranno intuito sul loro “mestiere”… Ne nasce una piccola discussione all’interno del gruppo.

Ma non c’è tempo per discutere di queste cose …

D’un tratto il twi’lek e lo jedi anziano mentre discutono, vengono interrotti  da nuovi rumori provenienti dall'infermeria. In effetti la nave dei trooper è ancora attraccata là …

Passi …

Di altri trooper probabilmente … Il twi’lek richiama i suoi due “compari” (lo wookie ed il jawas) ed i tre si avvicinano di soppiatto alla porta, aperta, dell’infermeria lasciano di retroguardia i due jedi. È il jawas a fare la prima mossa: con rapidità entra e prova a stordire con un colpo di pistola uno dei due trooper che si trova all’interno … il colpo fallisce … Comincia una nuova sparatoria … tre contro due … sembra facile anche perché i due jedi (come detto, rimasti un po’ più indietro) si affrettano a raggiungere i compagni … ma qualcosa colpisce la mente curiosa del piccolo jawas: i due trooper (due genieri a giudicare dall’equipaggiamento che mostrano) stavano armeggiando con un grosso cilindro metallico con tanti pulsanti e lucine … “…una bomba? Forse…” è il pensiero che corre nella mente della piccola creatura, ma il jawas non ne è del tutto sicuro … dovrebbe studiare meglio il congegno … Meglio prima concentrarsi sugli avversari che gli stanno sparando addosso …

 

La situazione sembra volgere senza problemi a favore dei nostri eroi con l’arrivo dei due jedi … ma anche i trooper ricevono un aiuto: dalla botola di collegamento tra le due navi balza a terra (aiutandosi con un cavo d’acciaio)  un terzo avversario … senza divisa e “mascherato”… che a colpi di pistola prova a stendere lo wookie ed il jawas (e per poco non ci riesce). Il twi’lek decide di prendere il controllo dell’astronave avversaria e senza pensarci due volte (e senza accordarsi con i compagni) si lancia verso il cavo d’acciaio che scende dalla ”navetta imperiale” e vi si arrampica con agilità …

 

Lo scontro è lungo  … sembra durare un’eternità … ma sono solo un paio di minuti …


La piccola battaglia si risolve, tra colpi di blaster, fendenti di spade laser e granate a frammentazione con la vittoria dei cinque “ribelli”. A terra giacciono feriti i due jedi colpiti entrambi duramente dal “nemico mascherato” e solo il pronto intervento del wookie salva loro la vita. Ed il twi’lek?

Raggiunta la nave nemica si ritrova bloccato, da uno schermo di “cristallo”, nella parte posteriore dell’unica cabina che costituisce la piccola nave imperiale … non potendo interagire coi due uomini di equipaggio che qui rimangono, sfrutta la sua posizione sopraelevata per bersagliare di colpi di pistola laser gli avversari; in particolare quello che si è calato per ultimo nella nave ribelle e contribuisce così in modo fondamentale alla sconfitta dei troopers (mettendo finalmente in mostra le sue doti di combattente). Dopodiché, assicuratosi che i suoi compagni siano ancora vivi, si ingegna per “far saltare” lo schermo che divide la cabina … Una carica esplosiva ed un po’ di attenzione e si ritrova a tu per tu con i due membri dell’equipaggio: due semplici piloti a prima vista, e questi subito si arrendono …

 

Il twi’lek comincia a farli parlare e ad interrogarli senza coercizioni ma anche senza rinfoderare le armi … Dopo qualche minuto di chiacchiere inutili il pilota apparentemente di grado più alto perde la pazienza e, nonostante appena accennato un movimento sia raggiunto da un colpo di blaster sparato da Geego-Gin, con un gesto fulmineo attiva qualche congegno strano che comincia a depressurizzare la navetta … “Lasciami andare con questa navetta, maledetto…” intima al twi’lek (sorpreso dalla mossa ardita ed apparentemente suicida), “…io posso sopravvivere senza aria e voi?”

 

Il secondo pilota in preda al panico si tuffa nella botola cadendo di peso sul pavimento dell’infermeria (batte la testa e perde i sensi) … Il twi’lek prova a ragionare brevemente col “pazzo” che ha di fronte ma si rende conto di come sia tutto inutile … A questo punto cambia strategia … Scambia poche parole con lo wookie (che nel frattempo era pronto a salire) ed i due decidono di ritirarsi nella nave rottame … non vale la pena rischiare la propria vita con un pazzo del genere …

Il soldato con le “treccine” si cala nell’infermeria … un rapido scambio di occhiate con l’amico wookie e, come d’accordo, due granate a frammentazione vengono lanciate nella navetta imperiale … giusto in tempo prima che i portelli si chiudano … Le cariche esplodono … ma non sono sufficienti a fermare la nave … dopo pochi secondi la navetta danneggiata si stacca definitivamente dalla nave cargo e parte lanciandosi in hyperdrive.

 

È tornata finalmente la calma … ed è finalmente giunto il momento di medicare le proprie ferite (e quelle dei propri compagni) e di studiare meglio gli ultimi avversari: i due, come già notato dal jawas, sono trooper genieri (probabilmente interrotti appena in tempo mentre armavano la bomba); l’altro è una donna umana, non ha insegne imperiali ma un equipaggiamento da cacciatrice di taglie. “E ora? Che si fa?” è lo wookie a dare voce a queste parole ... ma è questo è quello che pensano tutti e cinque gli eroi …

 

La situazione è più o meno questa:
Il giovane jedi è ferito, in modo abbastanza grave ma può ancora reggersi in piedi … Il jedi anziano è in stato di incoscienza ad un passo dalla morte … Il co-pilota della navetta imperiale ha battuto violentemente la testa lanciandosi “di sotto” ed è ancora privo di sensi (quindi non si sa nemmeno che persona sia) … Il jawas ha qualche ferita seria, ma non perde tempo e comincia a studiare la bomba per saggiarne la pericolosità … Ovviamente la situazione non poteva non essere grave ... la bomba ha un potenziale piuttosto alto: potrebbe danneggiare seriamente lo scafo della nave … meglio lasciarla dove sta e riparare la strumentazione di bordo … la radio innanzitutto.


Il wookie, ancora intossicato dalle radiazioni cui era stato esposto poche ore prima si barda di tutto punto con una tuta di volo per provare a sistemare i danni in sala macchine … la schermatura pare sufficiente e può mettersi al lavoro; gli ci vuole un’ora e mezza … ma alla fine almeno i motori sono di nuovo “on line”. Il twi’lek si preoccupa di mettere al sicuro i dati del navcomputer (finalmente si è concluso il download e, almeno qui, sembrano non esserci problemi di sorta) e, una volta riparata la radio, di contattare la superficie di Ithor per cercare e magari ricevere qualche aiuto … Il twi’lek, il giovane jedi ed il jawas decidono quindi di nascondere tutti i cadaveri in una unica stanza, e di ripulire un po’ la nave (per quanto possibile) in attesa dell’arrivo dei tecnici ithoriani appena contattati via radio … tutto questo mentre il meccanico wookie continua a riparare i motori nella sala macchine contaminata.

 

Dopo un’ora e mezza la situazione sembra migliorare … almeno un po’.
I motori sono di nuovo funzionanti ed è stato preso un accordo con una società di riparazioni alle navi per sistemare almeno i problemi strutturali più gravi della zona cargo e della navetta stessa … Certo c’è ancora la bomba da disinnescare (oppure bisognerà trovare un’altra soluzione al problema) … le armi sono ancora inattive … e la sala macchine è ancora contaminata … ma la situazione è notevolmente migliore.

Senza contare che lo scontro coi trooper ha lasciato un bel po’ di ulteriore equipaggiamento utile ai nostri eroi … e con un po’ di fortuna anche la nave sarà recuperabile.
 

GIORNO 10: RIPARAZIONI ALLA NAVE


Finalmente un po' di calma.

Fatte le pulizie del caso e lasciato che lo wookie riparasse i motori (al meglio delle sue capacità), non resta altro che aspettare che gli Ithoriani contatatti poche ore prima vengano a fare le riparazioni che gli sono state richieste.


L'attesa non è lunga ... solo un paio d'ore. Più lungo invece è il tempo necessario alle riparazioni ... si parla di circa 21 ore ... 21 ore durante le quali, mentre gli Ithoriani riparano la nave, c'è tutto il tempo per scambiare qualche chiacchiera con loro, per riposare e per medicare i feriti.

Alla fine è stato fatto tutto il possibile per rimettere la nave in condizione di fare un volo in hyperdrive (farne due sarebbe rischioso), ed al modico prezzo di 5000 crediti + 2000 crediti in bacta (NdSM: il tutto tenuto anche conto della simpatia degli ithorians verso i ribelli).

 

Inoltre (sorpresa) viene ritrovato un  astrodroide piuttosto semplice ma "da studiare" nella parte ancora depressurizzata della nave. Così i cinque eroi, salutati i tecnici di Ithor, decidono di allontanarsi dal pianeta e di tentare il salto a velocità luce.

 

GIORNO 11 - 31: HYPERDRIVE
La cosa è un po' complessa, ma dalla collaborazione del jawas, del wookie e del twi'lek ne esce fuori un bel viaggio comodo di 20 giorni in hyperdrive ... non senza qualche manovra brusca in partenza.

 

I primi cinque giorni sono spesi in infermeria ... o meglio, durante questo breve lasso di tempo il buon Geego-Gin si prende cura nel miglior modo possibile dei suoi compagni feriti riuscendo sia a far riprendere conoscenza al vecchio jedi, sia a depurare dalle radiazioni il povero wookie. A questo punto giunge il momento di chiarire alcune cose all'interno del gruppo dei cinque eroi: così si decide di parlarne tutti assieme seduti attorno ad un tavolo.


Ben presto la discussione prende una brutta piega i tre "tecnici" accusano i jedi sia di essere stati "falsi" nel non presentarsi a loro per quello che erano fin dall'inizio, sia di essere stati frettolosi ad impiegare tutti i loro poteri jedi per sconfiggere "... quattro semplici trooper imperiali ...", sia e soprattutto di aver messo a repentaglio le loro vite solo per il fatto di aver viaggiato con loro.

Da qui in poi è il delirio ... o meglio ... comincia una sterile discussione sui ruoli dei cinque eroi durante il recupero della nave ed i relativi combattimenti inframezzata di continuo da minacce reciproche ... l'unico che sembra mantenere la calma è proprio quello più inesperto ed impaziente: il giovane jedi. Dopo tre ore di accesa discussione ... e dopo essersi resi conto che nonostante le tre ore non si è venuti a capo di niente, ognuno va per la sua strada in attesa di raggiungere la loro meta Dantooine.
 

GIORNI 17 – 20: OGNUNO PER SE.


È ora di pranzo, ma dopo la discussione appena conclusa nessuno ha voglia di mangiare … anzi ognuno cerca un po’ di solitudine per riordinare i pensieri, per capire chi e dove abbia sbagliato, per trovare un accordo se non altro con se stesso.

Passano così tre giorni in cui i nostri cinque eroi fanno di tutto per evitarsi e per restare più o meno da soli a meditare ed a distrarsi concentrandosi su altri lavori più o meno urgenti: Geego-Gin si chiude nella cabina di pilotaggio per “… controllare che la navigazione proceda in modo regolare…” ma non è nemmeno un pilota e “…cosa diavolo vuoi che succeda mentre siamo in hyperdrive?” (queste sono parole dello wookie, a commento dell’isolamento in cui si auto-esilia il giovane treccine carnose); nel frattempo Highbecca e Jere Mee Kohlson si dilettano nel tentare di rimettere “in linea” le armi … è un lavoro lungo ed in tre giorni di fatiche riescono solo ad escludere e “baipassare” i circuiti che normalmente sarebbero passati dal lato “disintegrato” della nave: “... ora dovremmo dare energia e sperare … anche perchè un bel botto in hyperdrive non è raccomandabile per la nostra salvezza!”.

 

Ed i due jedi?

 

Si accontentano di meditare e di allenarsi un po’ … e se non altro l’allievo riesce a far ragionare il maestro ed a spingerlo a cercare un nuovo colloquio col twi’lek dopotutto ci sono ancora 10 giorni di viaggio … almeno!

 

GIORNO 21: “… VEDIAMO DI RAGIONARE UN ATTIMO…”


Vediamo di ragionare un attimo…” sono le parole di Geego-Gin all’inizio della nuova “riunione” dei cinque eroi. Un buon inizio … Si comincia con una ammissione reciproca di colpe … o meglio sono tutti concordi nel dire di aver esagerato i toni ... o meglio ancora, non proprio tutti: il piccolo jawas è ancora convinto di avere ragione, due jedi venduti alle persone giuste potrebbero fruttare un bel gruzzolo; ma alla fine di tutto meglio rimettersi a colui che gli ha salvato le pellaccia e lasciare che sia lo wookie a decidere una linea di condotta con i due “fenomeni da circo”.

Insomma la nuova riunione comincia, se non proprio sotto i migliori auspici, almeno con la convinzione di essere "tutti sulla stessa barca” e con il tremendo sospetto di essere comunque già in un mare di guai (con la M maiuscola) dato che “un imperiale è pur sempre fuggito” … Insomma con gli animi rasserenati e con un minimo di spiegazioni vicendevoli (nonché con una certa sensazione di Paul Waterflyer di aver mosso i suoi primi passi verso il lato oscuro) il clima diventa nuovamente vivibile nella nave e si decide di ridiscuterne meglio una volta tornati su Dantooine, alla base ribelle di partenza.

 

GIORNI 22 – 31: HYPERDRIVE.


Il viaggio prosegue ormai tranquillo verso Dantooine e la meta è raggiunta in tempo, come previsto dal navcomputer: “… finalmente il meritato riposo”.

 

GIORNI 32 – 36: DANTOOINE


La nave atterra finalmente, ma qualcosa nell’atmosfera non piace ai PG … la base è semideserta e solo un’altra nave rimane lì ad attendere la partenza degli ultimi uomini e del Generale Tarth; ma lui non poteva andarsene prima del ritorno dei nostri cinque eroi … dopotutto sono “i suoi uomini”.
Dopo un breve saluto il generale aggredisce subito i cinque stanchi eroi con una valanga di domande sulla loro missione e con una valanga di spiegazioni confuse sul perché la base sia in abbandono … questo almeno da principio; poi torna la calma (e la consapevolezza di avere ancora quattro giorni per completare le operazioni di evacuazione) e le sei persone riunite decidono di parlare più seriamente della missione appena conclusa, di eventuali missioni future e di ricompense (soprattutto di ricompense, con un sospiro di sollievo del piccolo Jere Mee Kohlson).

Trasferitisi in una sala riunioni i sei passano ore a discutere: si comincia con la scelta della ricompensa per la missione appena svolta; meglio un mucchio di crediti o meno soldi ed una piccola nave? Ovviamente il gruppo sceglie la navetta (più un po’ di soldi per ripagare i nostri eroi delle “spese” sostenute per rimettere in sesto la nave recuperata).

Poi si passa alle questioni personali, della serie: “Adesso è il caso di stabilire chi è chi, e chi è cosa…” anche se a dirla tutta il tutto si risolve poi in un dialogo tra il generale e lo wookie…
Wookie: “Ma quindi lei è uno jedi?
Generale: “Io? E se anche lo fossi?
Wookie: “Beh tanto per cominciare non potrebbe mentire … e il qui presente jedi ce l’ha confessato” ... indicando Paul Waterflyer.
Generale (un po’ sorpreso): “Lui vi ha detto che IO sono un jedi?
Wookie & Jawas (in coro): “Si!
Generale: “Ebbene si ... sono un jedi.
Wookie: “Voglio una prova!
Generale: “Impossibile! Puoi solo fidarti. E quindi se sono un jedi ho detto la verità e sono veramente un jedi, dato che come hai ben puntualizzato non potrei mentire … Ma se non sono un jedi nessuno mi vieta di dirti che io lo sia … quindi ... ti puoi solo fidare”.
A questo punto Highbecca non trova parole per replicare e la questione si chiude.

 

Infine ultimo punto della discussione è “cosa succederà adesso?” … Posto che è probabile che l’Impero metta delle taglie sui nostri cinque eroi (anche se al momento non se ne ha ancora notizia) per loro è essenziale trovare un nuovo impiego, e qui è di nuovo il generale a farsi avanti con una doppia “missioncina”: “… si tratta di due piccole missioni su due pianeti dello stesso sistema stellare … una è più adatta a dei bravi incursori ... l’altra necessita di diplomazia … fortuna … ed un pizzico di “fede”…

Dopo un po’ di discussioni (ci sono sempre pro, contro e ricompense da valutare) i cinque eroi accettano le nuove missioni presso il remoto sistema “Ceti”:
• Sottrarre ad una base scientifica dell’impero i piani di un nuovo modello di caccia stellare, o in alternativa distruggere piani e base, il tutto sul 2° pianeta del sistema.
• Cercare un vecchio maestro jedi ritiratosi già da tempo, un eremita … che pare sia ancora vivo sul 6° pianeta del sistema.

 

Un tenue contatto su Tatooine sarà il modo per contattare il generale a missione compiuta (entro una settantina di giorni).

GIORNI 35 – 36: DANTOOINE.


La Exxodus, la navetta avuta come pagamento, è nell’hangar ad aspettare i nostri eroi …

 

Highbecca e Jere Mee Kohlson si adoprano da subito per prepararla al viaggio: hanno appena accettato una missione difficile e quindi le cose vanno preparate nel miglior modo possibile. Due giorni sono sufficienti sia per i controlli alla nave sia per caricare scorte ed equipaggiamenti, ma è un lavoraccio per i due “tecnici”.

I due jedi nel frattempo s'intrattengono un po’ più a lungo col Generale Tarth per raccogliere tutte le informazioni in suo possesso a proposito del “sistema Ceti” … il luogo in cui sono diretti … il luogo delle prossime missioni … il luogo dove vive uno degli ultimi maestri jedi viventi.


In realtà non scoprono molto:
• È un sistema solare con dieci pianeti che ruotano attorno a due stelle binarie (una più grande “Ceti Alfa” ed una più piccola “Ceti Beta”) che a loro volta ruotano in modo “strano” attorno ad un centro di massa; questa conformazione causa un comportamento anomalo della forza gravitazionale nella zona.
• L’unico pianeta abitabile del sistema è “Ceti VI” (il sesto pianeta): il luogo dove dovrebbe starsene in eremitaggio il vecchio twi’lek maestro jedi.
• Ovviamente a questo punto al “base segreta” imperiale dovrebbe essere “a tenuta stagna” come una normale stazione spaziale, ma in qualche modo impiantata sul secondo pianeta del sistema (Ceti II).

 

 

E Geego-Gin? È rimasto isolato per quasi tutto il tempo, lasciando agli altri l’incombenza di preparare la nave e di chiedere ulteriori lumi al generale Tarth. Si è fatto vedere poco (solo saltuariamente durante i pasti) … qualcuno dubita perfino che abbia dormito alla base.

 

GIORNI 37 – 44: HYPERDRIVE


Giunge finalmente il momento di lasciare Dantooine e la base ribelle ormai abbandonata. La nave parte con i cinque eroi a bordo; non è facile per lo wookie pilotarla (NdSM: i comandi non sono “della sua taglia”) ma il tempo era troppo poco per fare simili riparazioni, e così la prima parte del volo risulta difficile e scomoda. E viene complicata ancora di più quando, senza attendere l’aiuto del twi’lek, lo wookie ed il jawas provano un balzo a velocità luce … i conti del navcomputer sono errati e la nave percorre solo una brevissima distanza per poi risultarne danneggiata … Superato il momento di sconforto e fatti i dovuti controlli, i due si vedono costretti a fare appello alle capacità di Geego-Gin che questa volta effettua i calcoli correttamente portandoli a destinazione.

 

 

Il “viaggio” è tranquillo … quasi noioso … speso più che altro a tentare di pianificare qualcosa per le due missioni da svolgere: come contattare l’eremta jedi? Come attaccare la stazione? Meglio travestirsi o fare irruzione a colpi di blaster? E soprattutto ... meglio dedicarsi prima alla ricerca del vecchio maestro, o meglio pensare fin da subito ad attaccare la base segreta imperiale? Al momento in cui la nave giunge a destinazione la decisione è più o meno presa “… cominceremo cercando il vecchio jedi! Magari potrà darci una mano in seguito, e soprattutto, il suo pianeta è il più esterno …”.

 

GIORNO 45: IL SISTEMA CETI.


L’arrivo nei pressi del sistema stellare Ceti ha dello sbalorditivo agli occhi dei PG. Nessuno di loro aveva mai visto una cosa simile prima d’ora: le due stelle (in sistema binario) spandono la loro luce ruotando allegramente attorno ad un punto nello spazio; la loro dimensione diversa dà al loro moto un fascino ancora maggiore e quasi ipnotizzante.
Attorno ad esse  10 pianeti ruotano secondo orbite suddivise in due piani ben distinti con un angolo a dividerli di circa 10°… Una meraviglia alla vista …

 

Nonostante lo stupore Highbecca si riprende e con un perentorio “Entriamo!” comincia a dirigere la nave verso i pianeti (alla ricerca di Ceti VI). Dopo pochi minuti un sinistro BIP sul radar rivela ai nostri eroi che non sono da soli … la reazione dei due piloti (lo wookie ed il jawas) è rapidissima e subito il “piccolo” si porta alla consolle dell’armiere per prepararsi a rispondere ad un eventuale attacco.

 

 

E l’attacco non si fa attendere … una navetta aliena punta su di loro: nessun avvertimento, nessun segnale di identificazione (amico o nemico che fosse) … solo un attacco due razzi esplodono nelle vicinanze della nave dei nostri eroi danneggiandola leggermente: questo nonostante l’abile mossa di Highbecca che pilotando con destrezza evita un impatto diretto (NdSM: evidentemente tali razzi funzionano un po’ come “bombe di profondità”) …
La reazione dei due piloti è fulminea concludendo la manovra evasiva Highbecca si pone dritto di fronte alla nave nemica e fa fuoco con le armi ai suoi comandi … contemporaneamente Jere Mee Kohlson lancia uno dei quattro missili in dotazione contro al bersaglio (dopo averlo inquadrato dalla sua postazione di armiere) … i danni inflitti sono notevoli … ed il piccolo velivolo nemico espolode.
I due analizzano le registrazioni del computer ed all’arrivo dei due jedi che chiedono spiegazioni possono rispondere “… una nave senza pilota … probabilmente imperiale … l’abbiamo colpita ma doveva essere programmata per autodistruggersi … è sbucata dal nulla e ci ha attaccati, nessun contatto né prima né dop … doveva essere completamente automatica …”.

Il viaggio prosegue e dopo qualche ora Ceti VI è in vista … una enorme palla verde. Si procede con le analisi standard:
• Atmosfera respirabile (anche se leggermente diversa da quella terrestre).
• Abbondanti forme di vita.
• Nessun segno di civiltà.
• Nessun segno di fonti di energia o comunque di tecnologia.
A questo punto è Paul Waterflyer a decidere di concentrarsi per “… ascoltare il fluire della Forza”; il risultato è sorprendente … l’intero pianeta brilla di “forza vivente” al punto da lasciare stupefatto e commosso (in preda alle lacrime) il vecchio jedi.
Si decide di atterrare.

 


GIORNO 45: CETI VI.


La manovra di atterraggio è difficile ed Highbecca fa del suo meglio … risultato: la navetta è integra, ma ha lasciato un bel solco nella foresta dove è piombata; la segretezza è a rischio. È da poco passata l’ora di pranzo quando i nostri cinque eroi si apprestano a scendere dalla navetta.
Meglio dare un’occhiata alla nave …“ sentenzia Highbecca con una punta di disappunto percepibile nei suoi “latrati”; così con il piccolo jawas comincia a dare un’occhiata allo scafo esterno ed a fare alcune piccole riparazioni (anche a seguito del disastroso tentativo di hyperdrive); il tutto gli prenderà alcune ore. Nel frattempo tocca ai due jedi perlustrare i dintorni e cercare tracce di vita umanoide. Un primo giro non porta a nulla di buono … anzi sono tutti e due innervositi dalla strana sensazione di essere osservati … Nuovo giro, a più ampio raggio stavolta. Hope sente qualcosa … qualcosa nella Forza … non capisce. I due jedi allarmati decidono di tornare verso la nave per accertarsi che tutti siano al sicuro. Durante la strada succede qualcosa Paul Waterflyer si gira e non vede più il suo padawan … “… che fine avrà fatto? Maledetta foresta … ci ritroveremo alla navetta …”; ma giunto alla navetta la situazione è ancora peggiore del previsto i suoi compagni sono scomparsi.


Paul si guarda attorno sconcertato … e forse anche un po’ impaurito … finchè … un tremito nella forza ... anzi una vera e propria “bastonata”… Paul perde i sensi.

 

Il piccolo jawas apre gli occhi e con sua sorpresa (ed un filo di gioia) si trova in una caverna … attorno a lui i suoi compagni; anche Highbecca sembra essere appena rinvenuto. I nostri eroi si ritrovano in una caverna piuttosto piccola e vagamente squadrata … l’unica apertura è sul soffitto. Sono immersi nel buio più completo, solo il piccolo jawas ci vede (dopotutto la sua è una razza “sotterranea”).
Dopo qualche minuto si riprendono anche gli altri … “… è imperativo trovare un modo di uscire” è il pensiero unanime “… ma prima bisognerebbe fare un po’ di luce” è il sagace commento dello wookie. Dopo un iniziale momento di sconforto e confusione … e quasi sul punto di far sfoderare la preziosa spada laser al giovane Hope pur di avere un briciolo di illuminazione, finalmente dalle tasche del piccolo jawas spunta una torcia che risolve il problema … a questo punto un po’ di corda ed il gioco è fatto!
Lo wookie, agile nonostante la stazza, scala a mani nude la parete della grotta … è una salita difficile e lunga (nonostante il dislivello da percorrere sia di pochi metri) soprattutto a causa della comunque scarsa illuminazione … nonostante gli ostacoli e le difficoltà dopo qualche minuto lo wookie è nel corridoio di accesso alla camera … ci sta stretto … ma riesce comunque a calare una corda ed a far salire tutti gli altri (lasciando per ultimo il piccolo jawas).
Riuniti in uno stretto cunicolo, i nostri eroi cominciano a camminare nell’unica direzione possibile e presto scoprono che si stanno dirigendo verso l’esterno grazie all’aria fresca ed alla luce che pian piano si comincia ad intravedere alla fine del tunnel.

 

 

I cinque esploratori sbucano tra le radici di un grosso albero su un leggero pendio … il giorno volge al termine e le ombre si fanno lunghe …
Hope si arrampica velocemente su un albero per provare a trovare un minimo di orientamento e con un colpo di fortuna (o meglio grazie alla Forza, secondo Paul) individua il solco lasciato dalla loro nave in fase di atterraggio. “Da quella parte!” indica e comincia a guidare il gruppo ad una veloce marcia attraverso la foresta. Le ore passano e la marcia si fa pesante e sempre più difficile … un po’ per il terreno che rimane sconosciuto, un po’ per la diffidenza verso questo “nuovo mondo”, e soprattutto per l’oscurità sempre più avvolgente. All’improvviso il buio è completo … niente luna (il pianeta non ne ha) … e niente stelle … e soprattutto SILENZIO … un silenzio completo, irreale, inquietante ed opprimente … gli unici rumori sono prodotti dai cinque eroi in “fuga” nella foresta.

Un fruscio improvviso alle spalle dell’ultimo della fila: Paul. Qualcosa lo colpisce alla schiena. La reazione del gruppo all’urlo dello jedi ferito è pronta e veloce: subito la spada di Hope balena al buio rischiarando un minimo la scena seguita rapidamente dalla spada dello jedi “esperto”. La debole luce rivela solo una forma vagamente insettoide e vagamente quadrupede, al posto delle zampe anteriori due “falci” pronte a colpire … un corpo nero come la notte e silenzioso come un fantasma … la battaglia inizia presto scandita dagli attacchi del pesante insettone, ed illuminata dalle spade dei due jedi e dai colpi di blaster degli altri. Paul sembra in difficoltà, ma è Hope a frapporsi tra lui ed il “cacciatore notturno” facendo della Forza il suo scudo ed assorbendo così gran parte degli attacchi che il mostro (per il quale evidentemente una preda vale l’altra) gli riserva. Pochi attimi ... pochi colpi ed il mostro è coperto di ferite … al punto da farlo infuriare … il suo corpo si illumina di una luce rosso purpurea come se il sangue ribollendogli nella vene provocasse questa luminescenza sinistra … con un aspetto se possibile ancora più spaventoso di prima l’insettone si getta in un ultimo assalto furioso contro Hope; il giovane jedi nonostante la fatica evita il poderoso fendente del “mostro”… il cacciatore notturno è sbilanciato ed i nostri eroi ne approfittano per finirlo a colpi di blaster.

 

 

Non c’è tempo per studiarlo meglio … Potrebbero essercene altri in giro … torniamo alla navetta!” sono le sagge parole con cui Paul (ferito) richiama all’ordine il gruppo … è di nuovo Hope a scegliere la via … ed in un’altra ora di cammino finalmente il gruppo raggiunge la nave e, forse, la salvezza.
 

GIORNO 45 – NOTTE: UN BUON RIPOSO


Ancora ansimanti per la precipitosa fuga nella foresta, i nostri cinque eroi rinchiusi al sicuro nella navetta possono finalmente dedicarsi al riposo ed alle cure di cui necessitano. Dopo aver ripreso fiato, Geego-Gin si incarica di medicare i compagni sfruttando le piccole scorte di medicinali di cui dispongono; ma la stanchezza è troppa ed il buon twi’lek è costretto a limitarsi a bendare le ferite in modo frettoloso ed a rimandare le cure vere e proprie al giorno seguente. La notte, nelle cuccette della nave, trascorre tranquilla … i nostri stanchi eroi dormono per circa dieci ore prima di risvegliarsi ancora avvolti dall’oscurità della notte.

 

 

GIORNO 46: STRANI INCONTRI.


Nonostante l’oscurità ed il silenzio persistenti, la nave si anima di vita al risveglio dei nostri eroi che, consumato un piccolo pasto, decidono di dedicarsi ancora alla cura dei feriti prima di re-immergersi nei boschi che li circondano. Questa volta il twi’lek è riposato e più attento e le sue cure sono più efficaci … i due jedi sono di nuovo in forze ed anche gli altri si sentono decisamente meglio. È ora di una nuova esplorazione.

Questa volta il gruppo si divide in modo inusuale: il giovane Hope ed il piccolo jawas restano “di guardia alla nave”; nel frattempo gli altri tre si addentrano nella foresta nella speranza di farsi notare dal vecchio maestro jedi. I tre scendono dalla navetta … Geego-Gin sfoggia una nuova “tuta di volo” (nera con decorazioni a frecce gialle e oro) con tanto di jetpack e lanciarazzi recuperata chissà dove e chissà quando … nessuno chiede spiegazioni: sono tutti intenti a scrutare i dintorni ancora con la brutta sensazioni di essere osservati (sensazione persino più intensa che quella del giorno prima secondo Paul).

 

L’alba comincia sorgere e con le prime luci arriva anche un nugolo sterminato di insetti che attaccano e pungono i nostri eroi nonostante essi siano coperti da armature e protezioni più o meno totali. Lo jedi anziano è quello che ne soffre maggiormente, ma il “fastidio” dura solo una decina di minuti … poi si placa ... improvvisamente come erano venuti, così gli insetti se ne vanno, proprio quando la luce dei due soli comincia a farsi più intensa (sembrano quasi seguire il fronte dell’alba lungo il pianeta).

 

Torna la calma?

 

Assolutamente no … Una nuova oscillazione della Forza investe i tre esploratori … è talmente forte da stordire per un attimo lo wookie ed il twi’lek. Paul Waterflyer, invece, sembra ipnotizzato e comincia a camminare in direzione del sole nascente come trascinato da una forza misteriosa. Gli altri, ripresisi dallo stordimento iniziale, non possono far altro che seguirlo mantenendosi ad un discreta distanza “… di sicurezza”. La marcia dello jedi dura per più di 7 ore … la resistenza fisica dei suoi due compagni è messa a dura prova. Ad un tratto lo jedi si ferma sull’orlo di quella che sembra una voragine nel terreno: una voragine in cui un piccolo corso d’acqua si getta con una cascatella rumorosa. Paul è lì, ancora imbambolato dalla Forza. Che fissa nel vuoto verso la voragine spalancata davanti a lui. Gli altri cominciano pian piano ad avvicinarsi quando una voce vecchia ma forte si rivolge a loro in ryl (la lingua dei twi’lek) invitando Geego-Gin ed Highbecca a non muoversi ed a dichiarare le loro intenzioni sul pianeta … contemporaneamente due strani “cinghiali” sbarrano la strada ai due esploratori dividendoli dal loro amico ancora in trance, e la voce rincara tono e domande: “Non sarete mica venuti fin qui nella speranza di depredare questo pianeta?”.

 

 

Geego-Gin è rapido a rispondere (riconoscendo la sua lingua natale) ed a tranquillizzare la voce … “No, no! La caccia non ci interessa … siamo qui in cerca di un ... hemm… maestro!”.
E forse lo avete trovato …” risponde un vecchio twi’lek, mostrandosi finalmente ai due stupefatti esploratori (i due cinghiali si allontano all’apparire del vecchio).

 

La sua pelle è di un intenso blu, e le sue “treccine” (pur mostrando i segni dell’età) sono lunghe, flessuose e decorate da pochi semplici tatuaggi. È vestito con una povera tunica di tela grigiastra, una cintura fatta di piccole liane intrecciate tiene legate alla vita due spade laser ed una borsa logora.

 

Eccomi a voi dunque … immagino abbiate qualcosa da dirmi se siete venuti fin qui per cercarmi …. Ma lasciate che prima io metta alla prova il vostro compagno …”. Senza attendere una risposta dai due esploratori (ancora perplessi), il twi’lek si gira e si dirige verso Paul … dietro di lui si forma una cortina di nebbia …

Paul finalmente si riprende dal suo stato di trance… si ritrova così “sospeso” sul baratro ed istintivamente si gira per allontanarsene. A pochi metri da lui una figura scura ed incappucciata lo attende con un sorriso maligno e con due spade laser sfoderate … “Bene, bene, bene! Il mio maestro mi manda qui per eliminare un vecchio jedi ed io mi ritrovo a fronteggiarne anche uno giovane ed in forze … L’imperatore sarà felice di avere anche la tua testa!” esclama; tende una mano in avanti e proietta un “colpo di Forza” contro il nostro jedi con l’intento di stordirlo. Paul reagisce, pur intontito dal colpo subito, ed opta per tentare una strategia diversa dal solito: piuttosto che sfoderare la sua arma prova un trucco mentale per placare l’ira del suo avversario e per stabilire un dialogo … in un primo momento il trucco sembra funzionare …

Tu non vuoi combattere…” suggerisce Paul.

Io non voglio combattere … quindi è meglio per te se ti arrendi subito!” risponde il suo avversario. 

Adesso non è il momento di lottare tra noi …” incalza il nostro eroe.

Adesso non è il momento di lottare tra noi … quindi arrenditi, stolto!” è la replica del nemico.

A questo punto l’influenza mentale sembra svanire … lo strano “jedi malvagio” scatena la sua furia e sospinto da un’ondata di rabbia molto intensa si lancia all’attacco contro Paul … la Forza fluisce nel suo colpo e con un unico fendente ferisce il povero jedi in modo molto grave … Paul è stupefatto … il colpo lo ha veramente indebolito … fatica a reggersi in piedi … opta per la fuga ... o meglio … deve allontanarsi dalla voragine lì è con le spalle al muro! Sfruttando la sua agilità prova a scartare di lato rispetto al suo avversario … ma non è in buone condizioni fisiche … il suo corpo lo tradisce … la finta non riesce ed un secondo fendente lo colpisce … Paul si sente morire.

 

 

Poco dopo apre gli occhi … in bocca un amaro sapore … gli hanno fatto mangiare a forza qualcosa … sopra di lui è chino un vecchio twi’lek, forse il maestro jedi che stavano cercando; i suoi due compagni sono poco distanti. “Ma cosa è successo?” chiede ... le sue ferite sono rimarginate e lui non capisce. È Geego-Gin a riassumergli l’accaduto … a spiegargli che il maestro twi’lek mascherandosi con una sorta di illusione ha voluto metterlo alla prova “… in modo tanto brutale! Ho temuto che volesse ucciderti sul serio … poi beh… ti ha curato con delle erbe … e con una … hemm … magia?!

 

Paul si alza in piedi ed il vecchio twi’lek lo guarda fisso negli occhi: “Chiedo perdono, mio buon jedi … il mio nome è Ai’Rown-Gheen… e sono uno jedi.” Il vecchio twi’lek fa un leggero inchino … poi continua “Volevo mettere alla prova i tuoi poteri … ho percepito un potenziale notevole in te, ma ... è ancora acerbo, inespresso direi … mi duole essere stato così rude … ma speravo reagissi in modo più determinato al mio scatto d’ira …” Con un leggero sorriso si rivolge quindi a tutti e tre i nostri eroi: “… oh ma … voi siete venuti qui per cercarmi, bene … seguitemi … sarete miei ospiti … così potremo parlare un po’… e magari anche mangiare qualcosa.

 

 

Detto questo il gruppo di quattro umanoidi si inoltra per un’altra ora nella boscaglia fino a raggiungere la capanna del vecchio jedi … Poco dopo sono tutti e quattro seduti attorno ad un tavolo con una cena di fronte e molte cose di cui parlare. La cena è buona e la compagnia del vecchio twi’lek anche (considerando che si tratta di un eremita che vive da solo su questo pianeta da circa 20 anni) … anche le discussioni che si sviluppano sono interessanti … il maestro jedi racconta la sua storia ai suoi ospiti (la fuga durante la guerra dei cloni e la perdita della sua amata compagna sono i punti cardine del suo racconto) … racconta anche quello che sa del pianeta su cui si è rifugiato … di cosa gli è capitato durante questi ultimi venti anni e di quali persone ed avversari abbia incontrato (perlopiù cacciatori senza scrupoli e qualche trooper) … i nostri tre eroi in compenso raccontano chi e perché li abbia mandati in un posto così sperduto della galassia … Paul inoltre racconta qualcosa del suo passato e di come abbia perso il suo maestro durante il salvataggio di Hope … I rispettivi racconti durano per delle ore … la notte comincia a calare … e con un “Non è il caso che voi vi allontaniate di notte … è pericoloso là fuori!” il vecchio twi’lek si offre di ospitare i tre esploratori. Resta in sospeso l’invito fatto a Paul (ed Hope) di fermarsi da lui per un addestramento di qualche giorno … e resta in sospeso la storia di una navetta imperiale abbandonata da una decina d’anni, che gli altri tre potrebbero sacchegg ... hemmm … controllare.

GIORNO 47: ALBA SU CETI VI


Alle prime luci dell’alba riprende l’attività dei nostri eroi (attenti questa volta ad evitare i fastidiosissimi insetti): mentre Geego-Gin, Highbecca e Paul sono ospiti del vecchio twi’lek jedi, gli altri si incamminano per riunirsi a loro. Dopo 7/8 ore di cammino il gruppo è riunito e decide il da farsi.
Mentre Hope e Paul accettano di sottoporsi a qualche giorno di addestramento sotto la guida del vecchio twi’lek, gli altri decidono di procedere alle riparazioni della navetta … Geego-Gin da parte sua  chiede ed ottiene il permesso di assistere ad un po’di addestramenti per “… capire meglio chi o cosa siano gli jedi: questi esseri tanto misteriosi quanto… hemmm … deludenti!

 

Ed ecco che mentre lo wookie ed il jawas si sorbiscono altre sette ore di marcia nella foresta per avvicinare la nave alla nuova “base” del gruppo (la capanna del vecchio maestro), i due jedi cominciano i loro addestramenti sotto la guida del vecchio twi’lek e sotto lo sguardo curioso ed indagatore del giovane twi’lek.

 

Un breve volo ed un atterraggio finalmente professionale avvicinano la navetta a pochi minuti di marcia dalla capanna … il resto della giornata trascorre tranquillo tra riparazioni ed addestramenti. Solo la sera porta qualche novità … mentre i due jedi ed i due meccanici riposano, i due twi’lek possono finalmente parlare a quattrocchi in santa pace … e la curiosità di Geego-Gin comincia a trovare alcune risposte su “cosa vuol dire essere uno jedi” su cosa sia la Forza … e su altre “mitologie” a riguardo che il giovane soldato voleva “esplorare”. Un colloquio proficuo … una nuova luce si accende negli occhi di Geego-Gin.


La cosa più sorprendente dell’addestramento di Paul resta però la risoluzione di un piccolo enigma: il vecchio twi’lek gli consegna uno strano oggetto un prisma avente per base un triangolo equilatero formato da una pila di elementi triangolari; ruotando questi elementi in senso orario la base del prisma cambia forma diventando via via un poligono a 6, 12, 24 ,48 e quindi 96 lati. A questo punto girando ancora in senso orario il poligono diventa di nuovo il triangolo equilatero di partenza. Girando in senso antiorario il movimento è ovviamente inverso e passa da 96 a 3 lati (sempre procedendo per passi) ma sorprendentemente non “scende” da 3 a 96 lati. Consegnatolo nelle mani di Paul il vecchio jedi dice con voce sommessa “… ora studialo con calma … concentrati … e tra una settimana dovrai dirmi cosa significa”.

 

GIORNO 48: ROUTINE SU CETI VI


Anche questa giornata procede tranquilla … Jere Mee Kohlson ed Highbecca completano le riparazioni alla nave … al meglio di quanto possano fare in una giornata di lavoro e senza strumenti migliori … La nave non è proprio come nuova ma quasi. I due jedi continuano i loro addestramenti: più fisici ed improntati alla lotta quelli per Hope, più mentali e focalizzati sulla disciplina quelli per Paul … Geego-Gin continua ad assistere.

 

GIORNO 49: LA NAVETTA PERDUTA.


Nuovo giorno … nuovi addestramenti per i due jedi … questa volta mentre Paul si dedica a migliorare il suo senso dell’equilibrio e la sua agilità, Hope è impegnato in una strana battaglia simulata contro il vecchio twi’lek che gli mostra sia tecniche di difesa sia tecniche di offesa … insomma un vero addestramento al combattimento (fin troppo feroce agli occhi di un osservatore attento).

Gli altri, un po’ annoiati, un po’ ancora incuriositi dalla famosa navetta imperiale abbandonata da ormai dieci anni sul pianeta, decidono di andare a darle un’occhiata nella speranza di recuperare qualcosa di utile. Un breve volo seguendo le indicazioni fornite dal maestro jedi ed eccola … una piccola nave da trasporto truppe (la forma ricorda vagamente la “lambda wing” ma sembra più vecchia come concezione di nave – NdSM: il “lambda-wing” altro non è se non la navetta imperiale che i ribelli usano per raggiungere la Luna Boscosa di Endor in Episodio VI) … la zona motori è completamente distrutta … i tre esploratori sbarcano in cerca di un modo per entrare.


È il piccolo jawas a trovare un pertugio nel quale avventurarsi proprio nella zona distrutta dei motori … un po’ strisciando, un po’ appiattendosi, un po’ accucciandosi il piccolo eroe è dentro. Al buio … per sua fortuna lui ci vede lo stesso …

Si trova costretto ad uscire dalla martoriata ed inservibile sala macchine forzandone la porta … non c’è energia a bordo … il jawas avanza ... un corridoio sopra la zona cargo … buio anche qui … fruga dentro una serie di armadietti: un po’ di cell-pack, rocchetti di corda liquida, un paio di pistole, qualche medpack ancora utilizzabile … si va avanti verso una nuova porta ed uno spiraglio di luce: la cabina di guida.

Una nuova porta forzata … la cabina (quasi triangolare) è aperta … e forse c’è anche un modo per aprire un passaggio per gli altri due eroi che nel frattempo attendono all’esterno. Il piccolo jawas si assicura con un  po’ di corda ad uno dei sedili e poi si adopra a sbloccare i pistoni idraulici che tengono chiuso il portello

… CLAK … CLAK … CLAK … CLAK …

Pochi minuti ed il lavoro è fatto … il portello scende lentamente … senza energia non potrà risalire … ma con una corda tutti e tre gli eroi si ritrovano a bordo della vecchia nave.

 

I danni sono notevoli ma c’è più di qualcosa recuperabile (smontando i sedili Highbecca vorrebbe crearsene uno nuovo e più comodo per se stesso sulla loro nave) e di sicuro sono recuperabili almeno in parte alcuni circuiti di memoria del computer di bordo dato che non sembra danneggiato (di questo si occupa Geego-Gin).

Tutto sembra procedere nel migliore dei modi… se non fosse che il jawas si annoia … e non c’è nulla di più pericoloso in tutta la Galassia di un jawas annoiato.

 

Spinto da ingordigia e curiosità il piccolo scende di nuovo a terra per provare a forzare il portello esterno della stiva … CLIK CLAK … non funziona … ma comunque è sufficiente per attirare l’attenzione di ciò che “attende” all’interno della stiva …
Con un colpo poderoso il portellone viene sfondato dall’interno … ne esce un curioso droide da battaglia … due grosse bocche da fuoco sostituiscono le mani … grosse placche corazzate costituiscono un poderoso scudo … piccole zampette aracnoidi garantiscono un minimo di movimento …

BLAM … BLAM …

Due colpi contro il povero jawas sbalzato lontano dalla porta sfondata … uno va a segno e oltre a provocare un dolorosa ferita rovina anche l’armatura di Jere Mee Kohlson. Comincia un violento scontro a fuoco tra i tre eroi (Highbecca e Geego-Gin si calano immediatamente dalla cabina della navetta in soccorso al piccolo jawas) ed il droide da guerra … sono i razzi della nuova “veste” di Geego-Gin a risolvere la situazione (assieme alle granate degli altri) indebolendo via via le corazzature del droide rendendolo sempre più vulnerabile … lo scontro dura meno di un minuto … ed alla fine il droide è a terra in pezzi. Tuttavia non è stato certo un combattimento semplice o facile … lo jawas è a terra svenuto e gravemente ferito … le armature di tutti e tre gli eroi sono state danneggiate dai potenti cannoni del “mostro meccanico”… insomma una vittoria, certo, ma a caro prezzo. I due esploratori ancora in piedi decidono per una mezza ritirata: depositano il piccolo jawas ferito a riposare nella loro nave e vanno a recuperare ciò che possono dalla nave imperiale per poi ritornare dal vecchio twi’lek per curarsi, costruire il nuovo sedile wookie ed analizzare i dati dei circuiti di memoria imperiali. Una mezza esplorazione della stiva frutta comunque il ritrovamento di un po’ di armi e cell-pack in buono stato.


Il viaggio di ritorno è tranquillo … e dopo le cure prestate ai tre esploratori dal vecchio twi’lek jedi, anche la notte trascorre tranquilla. Prima di coricarsi Paul prova a parlare del prisma col vecchio jedi … le sue intuizioni sono interessanti e dimostra di cominciare ad avvicinarsi al vero significato … ma ancora non ci siamo.

 

GIORNO 50: UN DURO ALLENAMENTO.


Un nuovo giorno mostra la sua luce.
I nostri eroi saranno come sempre molto impegnati … Highbecca si dedica alla costruzione della sua “poltrona wookie” per pilotare la sua nave in maniera più comoda. Geego-Gin si concetra sull’analisi dei dati informatici recuperati dalla nave imperiale: dotazioni di bordo; schede dell’equipaggio; armamenti della nave (che risultano interessanti); dati di cartografia stellare (un altro piccolo aiuto per il navcomputer); e poco più … Jere Mee Kohlson, medicato finalmente in modo serio dal vecchio twi’lek, può invece procedere alla riparazione delle armature danneggiate dal droide.

Ed i due jedi?

Vengono invitati dal vecchio twi’lek a seguirlo verso una piccola radura nella foresta. Qui il vecchio maestro mette in piedi uno scontro vero e proprio tra lui ed i due jedi … uno scontro violento per dare “… un assaggio di lato oscuro …” ai due “allievi” che ha di fronte. Il combattimento è furioso e lungo … i due jedi le provano tutte ma la superiorità del twi’lek è schiacciante (nonostante un’ottima intuizione di Paul lo costringa a combattere con una sola delle sue spade) … ed ovviamente lo scontro si risolve in favore del vecchio … Curando i due poveri allievi malmenati in malo modo, il maestro dimostra comunque un minimo di soddisfazione … “Sembra che comunque abbiate imparato qualcosa”… dice sorridendo mentre si prodiga a medicare i due umani.
 

La storia ora procede con la "Parte II"